Translate

lunedì 16 ottobre 2017

Manifestazione immigrazione e ius soli


Sabato 14 ottobre si è svolta a Roma una manifestazione, alla quale hanno partecipato circa 20.000 persone, per protestare contro l'immigrazione clandestina, l'invasione afro-islamica e in difesa dei lavoratori italiani. Alla manifestazione, promossa dal Movimento Nazionale per la Sovranità ed alla quale hanno partecipato diversi gruppi: Patria, Cantiere Popolare, Movimento Sociale Popolare, Gioventù Identitaria, associazioni di lavoratori e di immigrati regolari ecc., ha partecipato anche una delegazione della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala guidata dal vescovo Filippo delle Terre di Roma.


mercoledì 11 ottobre 2017

11 ottobre del 732

Battaglia di Poitiers

Se l'11 ottobre di 1285 anni fa l'esercito franco del Ducato Merovingio di Austrasia , guidato dal generale (maggiordomo di corte) Carlo Martello non avesse sconfitto l'esercito moro (arabo-berbero) islamico proveniente dall'Emirato Omayyde di al-Andalus (territori della Spagna sotto dominio islamico, il cui nome per alcuni deriva da Vandalusia, o terra dei Vandali perché provenienti dall'ex regno vandalo del Nord-Africa) la storia forse sarebbe stata diversa. Non è escluso, infatti, che dopo la Spagna, le armate musulmane sarebbero dilagate in Gallia (attuale Francia) e, forse, avrebbero attraversato le Alpi per conquistare Roma. Va ricordato che i musulmani, detti anche Mori o Saraceni, occupavano già territori della Gallia Occidentale aquitani, guasconi o girondini e nel 719 avevano occupato l'antica Gallia Nerbonese (zona mediterranea delle attuali Regioni di Linguadoca-Rossiglione con capitale Narbona) allora denominata anche Septimania o Ghotia perché difesa dai discendenti dei veterani della Settima Legione (Legio Septima) romana ed era altresì l'ultimo lembo della Gallia in mano ai Visigoti. Varcati i Pirenei un'imponente armata islamica, diretta da uno dei più esperti condottieri, il Wali (governatore) andaluso Abd al-Rahman era penetrato in Gallia, aggredendo l'Aquitania (Francia Sud-Occidentale), dove aveva conquistato e saccheggiato la capitale Bordeaux, dove furono si resero responsabili di efferati eccidi contro la popolazione e devastarono e diedero alle fiamme tutte le Chiese cristiane. Dopo la battaglia di Bordeaux, l'esercito islamico sconfisse nuovamente, nella battaglia della Garonna l'esercito aquitano guidato dal Duca Ottone. Galvanizzati da questi successi i mori marciavano allora sulla città di Tour per saccheggiarla e distruggere il santuario dedicato a San Martino, che allora era il Santo più venerato della Gallia ed uno dei più noti della Cristianità. In soccorso dell'esercito aquitano accorsero i franchi, guidati da Carlo Martello, che nella battaglia di Poitiers sconfissero le armate islamiche. Fu una battaglia sanguinosissima, che lasciò sul campo decine di migliaia di morti, che si sbandarono dopo la morte del loro comandante al-Rahman e fuggirono verso i sicuri territori iberici. I guerrieri franchi armati della terribile francisca (ascia bipenne) fecero strage degli invasori islamici e la cavalleria aquitana sbaragliò quella araba rafforzata da battaglioni di dromedari. La Battaglia di Poitiers segna la fine dell'espansione arabo-islamica in Europa, da quella data gli eserciti islamici cominciarono ad arretrare ed in Spagna i Regni iberico-visigoti ripresero quell'iniziativa che, dopo settecento anni porterà, nel 1492, alla completa Reconquista cristiana della penisola Iberica.
Filippo Ortenzi