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martedì 30 giugno 2020

Montesilvano (Pescara) Intervista a mons. Filippo Ortenzi Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana

Montesilvano (Pescara) Intervista a mons. Filippo Ortenzi

Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana


L'intervista, effettuata dal cameramen Stefano Capponi per il circuito televisivo di Salvatore Marino, noto conduttore televisivo di diverse televisioni abruzzesi (Tele Pescara ed altre) nonché ballerino, musicista e coreografo noto per aver collaborato a diverse trasmissioni sia RAIO che Mediaset, nonché essere attivo nel sociale con l'Associazione per la tutela dei dirittoi dei Padri separati.

lunedì 29 giugno 2020

Montesilvano (PE) nuovi operai nella vigna del Signore


Montesilvano (PE) nuovi operai nella vigna del Signore
Due nuovi operai vengono a lavorare nella vigna del Signore, a rafforzare la presenza della nostra Chiesa sul territorio e a guidare le anime sulla via della Salvezza.
Nel suggestivo Hotel Adriatico di Montesilvano (Pescara), in una giornata ricca di impegni (prima della cerimonia di ordinazione c'era stata la presentazione del Comitato per la glorificazione di Ugo Bassi), si è svolta, officiata da mons. Filippo, Arcivescovo di Roma, coadiuvato da Padre Stefano di Ascoli e Padre Daniele di Roma, una Divina Liturgia in Rito Gallicano Italico, durante la quale sono stati ordinati:
Padre Paolo Fabris,  incardinato nella Diocesi di Torino, dove curerà la Missione "Sant'Orso di Aosta" di Aosta e Provincia
Padre Gianni de Paola, incardinato nella Diocesi di Bari, dove curerà la Missione San Nicola di Myra di Campomarino (CB) e la Missione San Michele Arcangelo di Foggia.
I due nuovi Servi del Signore hanno ambedue seguito il Corso di Liturgia Pastorale organizzato dall'Accademia Ortodossa San Nicodemo L'Aghiorita indispensabile per chiunque voglia far parte del nostro Clero, perché oltre ad una formazione di base in campo teologico e sacramentale fornisce tutte le liturgie, i benedizionali e quanto serve per seguire e guidare il popolo di Dio. 

Al termine della cerimonia mons. Filippo Ortenzi, arcivescovo di Roma e Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana è stato intervistato da emittenti televisive locali, tra le quali ricordiamo Tele Pescara.

venerdì 26 giugno 2020

Montesilvano (PE) - 28 giugno Presentazione Comitato Ugo Bassi e Divina Liturgia

Montesilvano (PE) - 28 giugno Presentazione Comitato 
Ugo Bassi e Divina Liturgia

Grand Hotel Adriatico
Via Carlo Maresca ,10
65015 Montesilvano (Pescara)

Visita pastorale dell'Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana a Montesilvano (PE).
Domenica prossima il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano (PE) - ci sarà la presentazione del Comitato di postulazione per la Glorificazione di Ugo Bassi (sacerdote, patriota, garibaldino), seguirà una Divina Liturgia nel corso della quale saranno ordinati due nuovi diaconi.
Padre Ugo Bassi (sacerdote, patriota, garibaldino)

Alle ore 9  il vescovo Filippo Ortenzi, unitamente al dott. Paolo Miki D'Agostini, portavoce del Comitato e giornalista del quotidiano Paese Roma  illustreranno ai presenti la figura, l'attività e le opere di padre Ugo Bassi, martire del Risorgimento italiano, assassinato dalla reazione clericale e asburgica a Bologna l'8 agosto del 1849.

Seguirà proiezione di un'intervista fatta al Primate dal direttore del quotidiano Paese Roma sul Gianicolo davanti alla statua di Ugo Bassi. 
fucilazione di padre Ugo Bassi

ore 10,30 Mons. Filippo Ortenzi, coadiuvato da Padre Stefano di Ascoli e Padre Daniele di Roma, celebrerà una Divina Liturgia nel corso della quale verranno ordinati due diaconi: padre Gianni di Campomarino (CB) e Padre Paolo di Aosta. Alla manifestazione parteciperà anche una troupe televisiva di Tele Pescara.
mons. Filippo con Padre Stefano e figlie
Padre Stefano è parroco di Ascoli (Parrocchia Sant'Emidio da Ascoli) e responsabile della Missione "San Corneliu Zelea Codreanu" di Teramo
Chi può è invitato a partecipare.

Per raggiungere il Grand Hotel Adriatico:

Col treno - Dalla Stazione di Pescara
Appena scesi dal treno raggiungete l’uscita, vi troverete davanti al terminal bus.
 Prendete la linea 2/ (barrato) che porta direttamente a Montesilvano zona Grandi Alberghi, il bus si ferma al Terminal-Palacogressi. 3 minuti a piedi verso il mare e siete arrivati.

In auto - dall'Autostrada
Uscita Pescara Nord-Città S. Angelo verso Pescara Nord/Città S. Angelo.
Svoltate a sinistra e prendete Via XXII Maggio 1944 (indicazioni per SS16/Adriatica/Silvi M./Montesilvano M./Pescara/Pianella/Loreto A./Penne).
Alla rotonda prendete la 1ª uscita e prendete Via Saline/SS16.
Svoltate a sinistra e prendete Via Aldo Moro, svolta a sinistra e prendi Via Carlo Maresca/Viale Carlo Maresca, siete arrivati.

venerdì 19 giugno 2020

Consacrazione tre nuovi sacerdoti e una diaconessa

Consacrazione tre nuovi sacerdoti 
e una diaconessa

Si è svolto, presso il Santuario della Santissima Trinità - Chiesa Cattedrale della Chiesa Ortodossa Italiana (via Valle Paradiso n. 1 - Boville Ernica FR), durante il la Divina Liturgia in Rito Gallicano Italico officiata dall'Arcivescovo Filippo di Roma (al secolo Filippo Ortenzi) l'ordinazione sacerdotale dei diaconi:  Franco Altobello di Latina, Sergio Arduini di Frosinone e Stefano Capponi di Ascoli. 

E' stata altresì ordinata Diaconessa la signora Marisa Soldà, ipodiacono della nostra missione pontina.
La cerimonia, che a causa dell'emergenza coronavirus, è stata limitata ai consacrandi e ai loro più stretti familiari, è stata allietata dalla presenza di due piccole ospiti, le figlie di Padre Stefano, la più piccola delle quali è stata designata mascotte della nostra Chiesa.

Al termine della cerimonia si è consumato un rancio fraterno offerto dai nuovi operai che vanno a rafforzare ed arricchire l'Arcidiocesi di Roma della nostra Chiesa.

mercoledì 10 giugno 2020

Costituito Comitato di postulazione per la Causa di Glorificazione di Padre Ugo Bassi

Costituito Comitato di postulazione per la Causa di  Glorificazione di Padre Ugo Bassi
La figura di Ugo Bassi è una delle più luminose del Risorgimento, sacerdote barnabita, patriota e garibaldino si è opposto al potere temporale delle Chiesa Cattolica e, giustamente, può essere considerato un precursore della necessità di costituire una Chiesa Nazionale italiana. Ed è per questo che la sua figura è guardata con estremo interesse dalla Chiesa Ortodossa Italiana, che quell'idea ha raccolto e l'ha fatta propria.

Ugo Bassi, nato Giuseppe (nato a Cento il 12 agosto 1801 e assassinato a Bologna l'8 agosto 1849), prese il nome religioso di Ugo in onore del poeta Ugo Foscolo. Sacerdote barnabita dei Chierici regolari di San Paolo  - (lat.: clerici regulares Sancti Pauli), ordine dedito alla vita comunitaria in povertà e per questo oggetto di diffidenza da parte della Chiesa Cattolica che più volte li mandò a giudizio dell’Inquisizione perché accusati di seguire le eresie delle beghine (o bagardi) e dei poveri di Lione (valdesi), movimenti pauperistici che criticavano l’opulenza e il potere temporale della Chiesa. Come tutti i barnabiti fu attivo nell’apostolato cristiano e nell’educazione dei giovani in scuole, convitti e oratori nello spirito dell’ordine che è quello di  «rianimare lo spirito ecclesiastico e lo zelo per le anime tra il clero». Fu un predicatore piuttosto famoso e, nei suoi lunghi e numerosi viaggi per l'Italia, vivendo sempre in povertà, fu seguito spesso da molte persone attratte dalla sua testimonianza di fede. Adolescente durante l'età napoleonica, studia nel collegio Barnabita di Bologna ed in questo momento si avvicina verso gli ambienti culturali patriottici e liberali. Rimane affascinato dal Proclama che Gioacchino Murat lancia da Rimini nel 1815, parlando per la prima volta di una Italia libera e unita. Fugge dal collegio per arruolarsi, ma per la giovane età viene rifiutato. Nelle sue prediche spesso: la denuncia della corruzione del clero, la critica dell’operato della corte pontificia con violente invettive contro ”iniqua Roma avara metropoli sentina di vizi“, la polemica contro l'odioso ordine dei gesuiti (visti come i difensori dell'oppressione clerico-feudale e nemici del popolo e della Patria, che vennero attaccati anche dall'abate piemontese padre Vincenzo Gioberti, liberale neo-guelfo e moderato col libro "Il gesuita moderno"). A Genova le sue invettive contro i gesuiti, gli procurarono oltre che l'ostilità di detta compagnia anche della Lega Cattolica e della gerarchia della Chiesa, ma si deve anche a lui se  Sua Maestà Carlo Alberto (i due si stimavano reciprocamente tanto che ottenne anche una udienza da parte del Re) promulgò il 28 agosto 1948 una legge (la legge n.777) con la quale, anche al fine di fermare i numerosi tumulti e le manifestazioni antigesuitiche che a Genova erano degenerate in rivolte violente, ma erano altrettanto animose anche in Sardegna (a Cagliari e a Sassari dove i gesuiti erano stati espulsi a furor di popolo) e in Piemonte: a Chieri, Novara, Torino, Saluzzo ecc. ne decretava l'espulsione dal Regno di Sardegna. Le sue continue prediche per la riscoperta dell'ortodossia cristiana dei primi secoli contro la degenerazione cattolica, la corruzione del clero e il potere temporale gli procurarono espulsioni dal Ducato di Parma, dal Lombardo Veneto e la proibizione a predicare negli Stati Pontifici. Per le sue posizioni patriottiche e antigesuitiche  gli fu vietato, nel 1840, di predicare negli Stati Pontifici nonché di accedere nel Regno Lombardo Veneto.  Ugo Bassi si trovava ad Ancona quando seguì come cappellano i volontari pontifici del Gen. Durando che stavano partendo per unirsi all’esercito sabaudo nella Prima guerra d'indipendenza. Con acceso patriottismo diffuse lo spirito rivoluzionario fra i soldati, come prima aveva infuso quello religioso nella popolazione civile. Fu ferito a Treviso il 12 maggio 1848 e portato a Venezia, all'epoca governata dall'Austria. Rimase nella città lagunare e, dopo la sua guarigione combatté per la Repubblica di San Marco (1848-49). Sempre nel 1848 il Papa Pio IX, sentito il Generale dei Barnabiti, ne decretò la secolarizzazione, ciò nonostante il Basi continuò a sentirsi un sacerdote e comportarsi come tale. Nel 1849 è a Roma, dove assiste alla nascita della Repubblica Romana e viene nominato cappellano della Legione di Garibaldi. Così Bassi descrive l'incontro con l'Eroe dei Due Mondi: "Garibaldi è l'Eroe più degno di poema, che io sperassi in vita mia di vedere. Le nostre anime si sono congiunte come se fossero state sorelle in cielo prima di trovarsi nelle vie della terra". Bassi seguì Garibaldi  nei combattimenti di Palestrina, Velletri, Roccasecca, dove venne ferito a un piede, e sul Gianicolo. Fino alla resa di Roma rimase in prima fila prestando assistenza religiosa ai combattenti della Repubblica  ed anche ai nemici francesi feriti e catturati. Il 2 luglio pronunciò l’ultimo discorso: celebrando in S. Lorenzo in Lucina l’elogio funebre per la morte di Luciano Manara ebbe parole dure contro gli artefici della caduta della Repubblica. A Roma combatté, curò i feriti, rincuorò i soldati.  Dopo la caduta della Repubblica Romana fuggì alla volta di Venezia con GaribaldiFrancesco NulloCiceruacchioGiovanni Livraghi e altri. Giunto nella Repubblica di San Marino, il gruppo si separò. Bassi, partito da San Marino, con Livraghi, cadde per la seconda volta nelle mani degli austriaci il 3 agosto nei pressi di Comacchio e furono rinchiuso nella torretta neomedievale di Villa Spada. Il 7 agosto, senza aver subito alcun processo, vengono condannati a morte e il giorno successivo vengono portati in via della Certosa, fucilati e buttati in una unica fossa all'altezza degli archi 66/67 del portico in cui oggi sorge la Torre di Maratona dello Stadio. Morì recitando l’Ave Maria. Alla morte, mancavano quattro giorni al compimento dei quarantotto anni.  Il 18 agosto 1849 gli austriaci, per impedire che i cittadini di Bologna manifestassero i propri sentimenti di approvazione e affetto sulla tomba del Bassi, riesumarono il suo corpo traslandolo nel cimitero della Certosa. Dall'8 agosto 1940, con una cerimonia di propaganda organizzata dal regime fascista, i suoi resti sono traslati in un sarcofago posto all'interno del sacrario dei Caduti della Grande Guerra. Negli anni ’80 del secolo scorso, fu riscoperto nell’ambito dell’operazione culturale denominata Socialismo Tricolore da Bettino Craxi che fu un  ammiratore del suo patriottismo e delle sue profonde convinzioni civili e religiose. Don Ugo Bassi che vedeva nel Risorgimento un ideale cristiano di libertà e carità e per esso diede la vita è, oltre che un martire del Risorgimento italiano anche della Massoneria, che di quel risorgimento ne fu l’anima (tutti e quattro i Padri della Patria: Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Mazzini e Cavour erano massoni) anche un precursore dell’esigenza di una Chiesa Nazionale e Patriottica, come stiamo faticosamente cercando di realizzare noi della Chiesa Ortodossa Italiana.
Il Codex Canonum della Ecclesia Orthodoxa Italica (Canoni della Chiesa Ortodossa Italiana) al Canone n. 93 (la Glorificazione dei Santi) accogliendo una prassi in uso nella Chiesa Ortodossa Greca, ammette al comma 4) anche gli etnomartiriLa Chiesa Ortodossa Italiana può riconoscere Santi anche cristiani italiani di particolare valore morale e spirituale morti non in “odio alla fede” (in odiun fidei) ma in “odio alla Patria” (in odium Patriae).
Il valore morale e spirituale di padre Ugo Bassi è indubbio, avendo dedicato la vita, oltre che per gli Ideali di Patria e Libertà, anche nell'assistenza ai poveri, agli ammalati (come la cura dei colerosi dell'Olivella di Palermo e dei feriti nella battaglia di Roma, senza distinzione se fossero patrioti italiani o dell'armata cattolica francese), non dimentichiamo che a Palermo nel 1837, a Palermo, i suoi richiami alla purezza della vita dei primi tempi cristiani e all'applicazione totale dei principi evangelici furono osteggiati non solo dal Regime Borbonico che vi intravedeva un pericoloso intento  politico e una visione di rinnovamento della società civile ma anche del clero cattolico, che difendeva con i denti i propri privilegi feudali ed era spesso un "instrumentum regni" utile alle classi dominanti per tenere nell'ignoranza e sfruttare il popolo.
Ai sensi del Canone n. 92 – Comma 1 si è costituito un comitato di postulazione promosso dall'imprenditore torinese Giuseppe Frecchio, dall'imprenditore romano padre Danile, Gran Priore della Confraternita della Milizia di San Michele Arcangelo, dai calabresi avvocato principe Giuseppe Francesco Maria Fràncica Mayo di Belforte e Panaja  (Sovrana Gran Loggia Garibaldini d'Italia) Daniele Gregorio Scalise (Presidente Confederazione Nazionale ESAARCO), dal napoletano dott. Francesco Vecchio (Cavalieri del Tempio di Salomone), dall'ex primario medico messinese dott. Carmelo La Rosa (Sentinelle della Pietà del Pellicano "Argonauti del Santo Graal"), al comitato ha aderito anche l'ecclesiastico francese padre Richard Marty di Cannes, Delegato Apostolico della Chiesa Ortodossa Italiana in Francia.  Portavoce e addetto stampa del Comitato di Postulazione  è stato nominato il giornalista romano Paolo Miki D'Agostini (Direttore del quotidiano Roma Sera).
Coloro che vogliono aderire al          Comitato possono scrivere alla Cancelleria della Chiesa: chiesaortodossaitaliana@gmail.com