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sabato 25 settembre 2021

 Padre Barnaba al Sacrario di Redipuglia, a Villa Carnera e alla Foiba di Basovizza

 Padre Barnaba al Sacrario di Redipuglia, a Villa Carnera e alla Foiba di Basovizza

 

Un gruppo di fedeli della Chiesa Ortodossa Italiana della provincia di Frosinone, diretti da padre Barnaba (al secolo Sergio Arduini) hanno effettuato un pellegrinaggio in Friuli e nella Venezia Giulia per rendere omaggio ai caduti della Grande Guerra del Sacrario Militare di Redipuglia e alle vittime della barbarie comunista assassinati nella Foiba di Basovizza. A Redipuglia (GO) vi è un imponente sacrario militare monumentale, costruito in tre anni da un gruppo di lavoro dallo scultore Giannino Castiglioni e dall’architetto Giovanni Greppi, inaugurato il 18 settembre 1938 alla presenza del Capo dello Stato on. Benito Mussolini che contiene le spoglie di 39.857 caduti identificati che recano tutte la scritta PRESENTE e nell’ultimo gradone due grandi tombe comuni ai lati di una cappella votiva dove riposano 60.330 caduti ignoti. Il Sacrario vuole ricordare i 689.000 soldati italiani caduti nella I guerra mondiale, all’epoca percepita IV guerra d’Indipendenza perché promossa per riportare alla madrepatria le città irredente di Trento e Trieste. Tra i caduti sepolti a Redipuglia c’è la tomba del Maresciallo d’Italia principe Emanuele Filiberto Duca D’Aosta, comandante della III Armata, che nel 1931 chiese di essere sepolto tra i propri soldati. Unica donna sepolta nel sacrario è quella della ventunenne Margherita Kaiser Parodi, in omaggio delle crocerossine morte durante la guerra per soccorrere i soldati feriti.   

Durante il pellegrinaggio padre Barnaba ha visitato Villa Carnera e reso omaggio alla Tomba di Primo Carnera a Sequals (PD) per rendere omaggio all’unico pugile italiano che ha vinto (al Madison Square Garden di New York nel 1933) il campionato mondiale dei Pesi Massimi, un uomo generoso, leale, probo e sportivo popolarissimo dell’Italia dell’anteguerra ricordato ancora oggi come “Il Gigante Buono”. 

(nella foto padre Barnaba, che nella vita è un carabiniere  sulla sinistra e Roberto Humber sulla destra, che nella vita è un agente di polizia penitenziaria)



Il pellegrinaggio nelle terre friulano-giuliane si è concluso a Basovizza, una frazione di Trieste dove nel 1945 le forze comuniste dell’Armata Popolare Jugoslava, supportare dal PCI e dai partigiani comunisti italiani (che erano a favore dell’annessione del Friuli Venezia Giulia alla Jugoslavia), hanno assassinato migliaia di soldati e cittadini italiani. Dopo che il 30 marzo 2004 fu promulgata la legge n. 92/2004 che istituiva il Giorno del Ricordo per i martiri delle Foibe (su proposta di legge del triestino Roberto Menia e di Ignazio La Russa di AN, oggi ambedue in F.d’I): per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” il 10 febbraio 2007 fu inaugurato il Sacrario delle Foibe di Basovizza, con annesso centro di documentazione. Precedentemente già nel 1992 l’allora presidente della Repubblica on. Oscar Luigi Scalfaro aveva decretato che la Foiba di Basovizza fosse dichiarata monumento nazionale. La foiba di Basovizza è una cavità artificiale, e in particolare un pozzo minerario per l’estrazione del carbone, profondo 228 metri e largo 4 dove alla fine della seconda guerra mondiale ebbero luogo eccidi ed esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra (italiani e tedeschi), di civili italiani e anti comunisti sloveni da parte dei partigiani comunisti jugoslavi.

La data scelta è stata quella del 10 febbraio perché in tale giorno, nel 1947, fu firmato il trattato di pace di Parigi che consegnò alla Repubblica comunista della Jugoslavia i territori dell’Istria, del Quarnaro, le città di Zara e Fiume e la Dalmazia, precedentemente parte del Regno d’Italia. Dopo questa data ci fu la pulizia etnica degli italiani dell’Istria, Fiume e Dalmazia con almeno 16.500 italiani infoibati e 350.000 (giuliani, quarnerini e dalmati) profughi. Va ricordato che I comunisti non si accanirono soltanto contro gli italiani reputati fascisti, ma contro gli italiani in quanto tali, essendo stati infoibati anche partigiani antifascisti quali l’autonomista fiumano Riccardo Zanella e I partigiani Licurgo Olivi del Partito Socialista e Augusto Sverzutti del Partito d’Azione, membri del C.L.N. ma contrari alla juogoslavizzazione del Friuli Venezia Giulia avallata dalle bande comuniste italiane garibaldine nel nome dell’Internazionalismo Comunista (i partigiani comunisti italiani della Divisione Garibaldi “Natisone” che si era posta agli ordini dell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia nel maggio 1945 si resero responsabili dell’Eccidio di Porzûs dove trucidarono decine di partigiani, tra I quali Guido Pasolini fratello del poeta e regista Pier Paolo, della Divisione Osoppo di partigiani cattolici e monarchici di sentimenti patriottici e italiani). Va ricordato che dopo la guerra i partigiani comunisti si accanirono contro non soltanto gli italiani, ma soprattutto contro i patrioti croati, dei quali ricordiamo lo sterminio dell’intero clero e classe dirigente della Chiesa Ortodossa Croata. Padre Barnaba ha benedetto le tombe dei martiri e ricordato i caduti, che non hanno mai avuto giustizia perché il Governo Italiano, guardasigilli il comunista stalinista Palmiro Togliatti, il 22 giugno 1946 promulgò la famosa “Amnistia Togliatti” onde evitare che fossero giudicati i responsabili dei crimini fatti dai partigiani, il 18 settembre 1953 poi il Governo Pella, su proposta del guardasigilli democristiano Antonio Azara approvò un ulteriore indulto e amnistia per tutti i reati politici commessi entro il 18 giugno 1948, ossia le stragi e le uccisioni di fascisti, presunti tali o anticomunisti effettuati nei tre anni successivi alla fine della guerra.      

Mons. Filippo Ortenzi

Chiesa Ortodossa Italiana

Via Appia Nuova n. 612  – 00179 ROMA

telefono: +39 0621119875 – email: chiesaortodossaitaliana@gmail.com 

sabato 11 settembre 2021

Gérard Depardieu PARIGI – L’ATTORE FRANCESE SI È CONVERTITO ALL’ORTODOSSIA

 

Gérard Depardieu

PARIGI – L’ATTORE FRANCESE SI È CONVERTITO ALL’ORTODOSSIA

 

Gèrard Xavier Marcel Depardieu, nato a Châteauroux, nella regione francese della Valle della Loira il 27 dicembre 1948, è uno dei più famosi attori e produttori cinematografici d’oltralpe. Nella sua carriera è stato protagonista di numerosi film, il più noto dei quali è il Cyrano de Bergerc (per il quale ha vinto quale miglior attore protagonista il Festival di Cannes del 1990, il Premio César nel 1991 e fu  candidato al premio Oscar quale miglior attore protagonista nel 1991), ha ottenuto altri premi come miglior attore protagonista con i film L’ultimo metrò (Premio Cèsar 1981) e Police (Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 42.ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 1985), ha vinto altresì il Golden Globe nel 1991 per il film Matrimonio di convenienza e il Leone d’Oro alla carriera a Venezia nel 1997. Tra gli altri riconoscimenti ricordiamo che nel 1991 gli fu dedicato un asteroide (19999 Depardieu) sito nella Fascia degli asteroidi tra Marte e Giove e di essere stato insignito dell’Ordine della Legion d’Onore nel 1996.

Nato in una famiglia cattolica, laica e di sinistra, non è stato mai battezzato e, nell’ambiente del cinema francese, al pari della maggioranza degli altri attori aveva sposato idee di sinistra, anti-occidentali e terzomondiste che lo portarono, nel 1970 a convertirsi all’Islam, religione abbandonata due anni dopo, e ha subire la fascinazione delle spiritualità orientali quali buddhismo e induismo, senza mai formalmente aderire ad alcuna denominazione religiosa. Unica costante nella sua vita, l’avversione alla Chiesa Cattolica. Col tempo ha modificato le proprie idee politiche, abbandonando la sinistra anti-cristiana, antinazionale e filo-islamica e avvicinandosi alla destra sovranista, tanto che nel 2017 ha appoggiato alle presidenziali Marine Le Pen del Rassemblement National contro il candidato liberal Emmanuel Macron di La Rèpublique en Marche e nel 2019 i gilet gialliAppassionato dalla Russia nel 2013 gli fu concessa da Valdimir Putin la cittadinanza russa, e a causa di ciò è stato inserito nel 2015 tra le persone a cui è vietato l’ingresso nella Repubblica dell’Ucraina. Come è in uso nell’ortodossia, l’attore in Russia si è affidato ad un Padre Spirituale, ed è stato personalmente seguito nel suo percorso di conversione da Padre Tikho Chevkunov, conosciuto per essere il confessore personale del presidente russo Vladimir Putin. A 71 anni, finito il periodo di catecumenato, è stato battezzato il 4 settembre scorso, a Parigi, nella Cattedrale ortodossa russa di Saint-Alexandre-Nevsky. Il battesimo dell’attore è stato fatto per aspersione e non per immersione perché, causa la mole, il battistero della cattedrale era piccolo. Va ricordato che, al contrario di quanto affermato da talune chiese ortodosse fondamentaliste paleoimerologhiti, il battesimo per aspersione è perfettamente ortodosso perché già previsto nella Didachè in epoca apostolica.

Al contrario di esponenti del cinema quali Omar Sharif (nato cattolico), della musica: Janet Jackson, Ice Cube, Snoop Dogg .. e dello sport, come i pugili Cassius Clay Miki Tyson che hanno abbandonato il protestantesimo o il cattolicesimo per l’Islam, l’Ortodossia, negli ultimi anni sta suscitando una forte fascinazione nel mondo dello spettacolo. Molti ignorano, ad esempio, che il famoso attore americano Charles Bronson si era convertito all’ortodossia, così come il cantante raggee giamaicano Bob Marleyex rastafariano. Tra gli altri attori convertitesi all’ortodossia ricordiamo le attrici americane Jennifer Ariston, Tyna FreyRita Amy SedarisShawnee Smith (anche cantante ed ex avventista), Lana WoodMilla Jovovich …; gli attori americani Tom Hanks, Jim Belushi, Cari-Hiroyki Tagawa, Michael Chiklis, John Stamos …; i cantanti e musicistiAdam Aminé Daniel (rapper d’origine etiope), Yuri Shervchuk, il cantante inglese dei Depeche Mode David Gahan e la cantante Katie Melua, il cantante d’origine ebraica Chris Hillman dei I Byrd, il pianista d’origine svizzero-alzsaziana Alexandre Frey, il compositore statunitense John Craton, i compositoringlesi Ivan Moody sir Jon Kenneth Taveneril musicista jazz afro-americano Kalil Amar Wilson ecc; artisti come Gala Dalì (modella e moglie di Salvador Dali) e sportivi come i campioni Marcus Stoinis (Australia – cricket), Milan Lucic (Canada – hockey), Andre Agassi (americano d’origine iraniana – tennis), Jeff George (USA – quaterback di Football americano) ecc. In Italia tra coloro che si sono convertiti alla Chiesa Ortodossa Italiana ricordiamo Alessandro D’Agostini, noto poeta e artista, fondatore del Movimento Poeti d’Azione, il compositore dott. Ubaldo Sterlicchio, ex generale della Polizia Stradale e il nobile cavalier Francesco Russo di Cortimpiano, noto poeta, scrittore ed innografo sia in italiano che in napoletano.

Mons. Filippo Ortenzi

Gérard Depardieu Parigi – l’attore francese si è convertito all’Ortodossia

Chiesa Ortodossa Italiana

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