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mercoledì 27 settembre 2017

Glorificazione Sant'Ugone fondatore dei Cavalieri Templari



Glorificazione Sant'Ugone dei Pagani
Dopo mille anni arriva il doveroso riconoscimento al fondatore dei Cavalieri Templari
E’ stato elevato agli onori dell’Altare, quale martire della cristianità, il Nobile
Cavaliere Ugone dei Pagani, fondatore e primo Gran Maestro dei Cavalieri Templari.
Per anni ha combattuto in Terra Santa per difendere i pellegrini che ivi si recavano e
che purtroppo venivano continuamente aggrediti, derubati e finanche uccisi da bande
di musulmani che scorrazzavano su quei luoghi sacri calpestati dal Cristo dei popoli.
Eppure, valutando gli avvenimenti storici, mai la Chiesa di Roma si è sentita in
dovere di dire grazie a questi cavalieri che hanno dato la loro vita per difendere la
cristianità.
I Templari hanno combattuto, sono morti e prima ancora hanno costruito Chiese,
luoghi di accoglienza per i pellegrini di cui la “santa” Madre Chiesa di Roma si è
impadronita.
Ebbene, chi ha pensato a questo gesto di gratitudine, profondamente cristiano, nei
riguardi di Ugone dei Pagani, morto combattendo contro gli infedeli in Terra Santa –
a SUR, odierna TIRO ? Ci ha pensato la giovane Chiesa Ortodossa Italiana
Autocefala, presieduta da Sua Beatitudine ALESSANDRO I (al secolo Prof. Dott.
Alessandro Meluzzi).
Infatti, sabato 16 settembre scorso, presso l’Abbazia Ortodossa di San Martino in
TODI - Perugia, si è celebrata la glorificazione di Sant’Ugone dei Pagani, alla
presenza di dame e cavalieri appartenenti alla omonima Confraternita Templare che
ha sede di fondazione in Pagani - Salerno.
Partecipanti al sacro evento, oltre al Gran Priore della Confraternita postulatrice, il Fr.
Francesco Russo di Corte in Piano, il Fr. Piero Barone - Priore di Roma; la Dama
N.D. Stefania Costiere - delegata Priorale di Vicenza, accompagnata dal Fr. Eros
Longhin; S.E. il Co. Enzo Modulo Morosini con la Dama N.D. Lucia Chelcea di
Bassano del Grappa; il delegato Priorale di Torino Fr. Fiorenzo Cincotti; il delegato
Priorale di Potenza Fr. Rocco D’Ottavio; il Priore di Salerno Fr. Italo Valente
accompagnato dalla Dama N.D. Galyna Shevchuk ed il Fr. Alfonso Grimaldi; il
delegato Priorale della Valle dell’Irno Fr. Nicola Malinconico accompagnato dalla
Dama N.D. Teresa Iannelli ed il Fr. Giuseppe Capezzuto.
La Sacra Liturgia è stata officiata dall’Abate del Monastero - Sua Eccellenza Rev.ma
Vescovo Massimiliano (al secolo Max di Montecristo of Strichen ) mentre la liturgia
di glorificazione di Sant’Ugone dei Pagani è stata affidata a Sua Ecc. Rev.ma
Vescovo Filippo delle Terre di Roma ( al secolo Filippo Ortenzi ), coadiuvato da Padre
Antonio Berardo, da Padre Joseph Djonkou e da Padre Stefano Paniccia.
Qui di seguito si riportano brevi notizie storiche del ricercatore e scrittore di
Grosseto Co. Maurizio Santi di Villa dei Santi:
Ugone o Ugo dei Pagani nasce a Nocera dei Pagani, (questo territorio salernitano,
allora, faceva parte della Basilicata), precisamente a CORTIMPLANUS una corte
fortificata. La città bassomedievale si sviluppa nell'attuale Nocera Inferiore,
naturalmente trattasi di cronache scritte da storici. Ugone dei Pagani nato il giorno 9
febbraio dell'anno 1070 (alcuni storici dicono nell'anno 1074) e morto combattendo
a SUR, odierna TIRO (Terra Santa), il 24 maggio 1136; le sue spoglie furono portate
in Italia e tumulate nella Chiesa di San Giacomo a Ferrara, città in cui i suoi parenti
rappresentavano potenti famiglie. Infatti il cugino di Ugone dei Pagani, Ansoise
Amarelli, fratello di Alessandro morto in Terra Santa ( riportato nella lettera scritta
da Ugone allo zio ) era un nobile molto potente in Ferrara, avendo sposato
Cassandra d'Este dei Duchi di Ferrara e nella stessa chiesa di San Giacomo risultano
seppelliti anche altri importanti personaggi della famiglia Pagani / Pagano oltre ad
Ugone, come riportato in antiche cronache storiche.
Ugone dei Pagani morì nel mese di maggio - mese dedicato alla Madonna tanto
amata da San Bernardo e dai Cavalieri Templari. Strana coincidenza : il 24 maggio,
giorno della morte di Ugone dei Pagani, ricorre la festività della Beata Vergine Maria
Ausiliatrice.
**************
Cortimpiano è un castello (oggi praticamente scomparso) che si trova nel centro
storico della città di Pagani. Il toponimo Curtis in Plano o Curtem in Plano è
attestato fin dal IX secolo. Cortinpiano, originariamente tra i possedimenti di Potone
(nipote del Duca di Benevento), ancora prima del 1433 ne ebbe la Signoria Pietro
Pagano; successivamente divenne Baronia in possesso dei Filangieri. Molto
probabilmente si trattava dei ruderi collegati al castello del Parco di Nocera
Inferiore; la più antica attestazione del castello risalente all'anno 984, ma la parte
sud della costruzione sembra risalire all'anno 800 e vi si stabilirono proprio i
Normanni.
Relativamente all'ex Convento di Sant'Angelo in Grotta (trasformato oggi in
ristorante), viene ricordato come Sant'Angelo a Cryptam e definito come Priorìa tra
il 1080 e il 1086 da San Pietro Pappacarbone nato a Salerno nell'anno 1038 e morto
il 4 marzo dell'anno 1123 ( alcuni scrivono 1122). Egli fu terzo Abate della Badia di
Cava ed è venerato come Santo della Chiesa Cattolica. San Pietro Pappacarbone
nato da nobile famiglia Longobarda di Salerno, nipote del primo Abate Sant'Alfenio,
si ritirò per un periodo alla vita eremitica, per poi andarsene in Francia a Cluny per
circa 5 anni, rinunciando a fare il Vescovo. Nell'anno 1092 ebbe l'onore della visita di
Papa Urbano II che aveva conosciuto a Cluny essendo il Pontefice francese. Il
monaco Pietro, come San Bernardo, era di nobile famiglia ed entrambi ebbero un
importante approccio monacale con Cluny e lo stesso fervore religioso provenendo
dalla stessa scuola, anche se San Bernardo è nato nel 1090.
Sant'Angelo in Grotta all'inizio fu ospizio del Monastero della Trinità di Cava. Nello
spazio adiacente al complesso monastico vi era un giardino con una grotta che dette
il nome al convento. Considerato che l'ex Chiesa, anche se privata, è sotto vincolo
architettonico, poteva essere trasformata in ristorante e, prima ancora, come
rimessa o officina di un gommista?
Intanto, ritengo molto difficile dimostrare che Ugone dei Pagani possa essere stato
battezzato - come si pensa - nella detta chiesa di Sant’Angelo in Grotta, non
essendovi documentazione anche se, per un ragionamento pratico-logico, così
dovrebbe essere; se Ugone dei Pagani è nato in Cortinpiano, fortificazione in Pagani,
certamente il bambino sarebbe stato battezzato nella Chiesa più vicina a
Cortinpiano che, appunto, è quella di Sant’Angelo in Grotta. Posso solo confermare
che Ugone dei Pagani certamente è nato nel territorio di Nuceria Paganorum e lì
cresciuto.
Rufras di Cortinpiano


lunedì 18 settembre 2017

La nuova Chiesa Cattolica


La nuova Chiesa Cattolica Apostolica Romana








dell'eretico gesuita ed estracomunitario venuto d'oltreoceano

mercoledì 13 settembre 2017

Pronto Soccorso Animali TV


Segnaliamo la pagina PRONTO SOCCORSO ANIMALI TV promossa dalla signora Carla Cardi di Firenze, è un'iniziativa lodevole ed invitiamo tutti coloro che usano Facebook a iscriversi al gruppo.

https://www.facebook.com/prontosoccorsoanimaliTV/

Mission
Vogliamo raccontare dal vivo le azioni dei volontari che fanno parte delle associazioni dislocate su tutto il territorio nazionale.
Dal soccorso di un animale abbandonato fino alla possibile adozione passando per il recupero, visita, cure, riabilitazione, adozione.
Non sempre pero' si arriva all'adozione.
Il programma si prefigge di sponsorizzare le varie associazioni di volontariato che si occupano della custodia dei nostri piccoli amici.

domenica 10 settembre 2017

Annullato concerto di Povia


a Trezzano sul Naviglio


"Libertà e Democrazia hanno perso. Mafia e Dittatura hanno vinto. L'organizzatore, il parroco Paolo Formenton ha ceduto. La verità annienta la paura o la paura annienta la verità".E' stato annullato il concerto di Povia Tezzano sul Naviglio,dopo la presa di posizione dell'Anpi che aveva definito per voce del suo presidente "Giuseppe Povia ospite non gradito a Trezzano sul Naviglio", motivando le sue parole con questa frase: "Oltre ad essere legato ad una formazione dichiaratamente neofascista, il cantautore rappresenta una figura profondamente divisiva su molteplici temi, tra i quali quelli dell'accoglienza, della solidarietà, dell'unità del nostro Paese e delle stesse problematiche relative alle vaccinazioni".
Povia si sarebbe dovuto esibire il 23 settembre nei giorni della manifestazione "Autunno Trezzanese", nella parrocchia di San Lorenzo Martire, durante una serata dal titolo: "Giovani, voglia di futuro!". L'Anpi aveva chiusto sia alla parrocchia sia al Comune di annullare e prendere le distanze dal concerto. Ora così è stato. Lo spiega lo stesso artista, con uno dei suoi video su Facebook.
"Bravi - dice rivolto all'Anpi e ai partigiani - ricordiamo però che anche loro furono degli assassini, non solo i fascisti. Oggi avete assassinato la mia anima, che non si può riparare. Per essere davvero libero ho perso i guadagni, ma pago il prezzo della vera libertà".

 Poi si rivolgere a Cenati, al parroco e al sindaco di Trezzano. Per ammonirli: "Voi che siete le istituzioni. Non dimenticatevi di artisti, di persone che hanno subito attacchi di tutti i tipi, Mia Martini, di Tenco, di Marco Masini, di artisti che sono stati massacrati. A volte succede che qualcuno finisce anche male. Per ora la mia reazione è di prendere la mazzata e rispedirla al mittente, ma ho sofferto di depressione anche io, speriamo non mi ritorni".

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/08/23/news/povia_lealta_azione_concerto_trezzano_sul_naviglio_anpi_dice_no-173702376/

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venerdì 8 settembre 2017

Renzi, Alfano e Gentiloni trasformano sentenza Corte Giustizia in fake news

Renzi, Alfano e Gentiloni 

trasformano sentenza Corte Giustizia in fake news


Sveliamo un'altra fake news di Renzi, Alfano, Gentiloni e del solito mainstream: è falso che la Corte di Giustizia europea abbia deciso la redistribuzione in Europa degli "immigrati" come scrive Renzi dei "richiedenti asilo" come scrive Alfano.
Il sistema di relocation stabilito dalla UE riguarda solo "persone in evidente necessità di protezione internazionale, appartenenti a nazionalità il cui tasso di riconoscimento di protezione sia pari o superiore al 75% sulla base dei dati Eurostat". Riguarda quindi solo Nazioni come la Siria, l'Eritrea e poche altre. Per intenderci stiamo parlando di circa il 10% dei 600 mila clandestini che la sinistra ha fatto sbarcare in Italia negli ultimi anni. Non esiste trattato o accordo al mondo che prevede che altri Stati si facciano carico l'accoglienza di immigrati clandestini. Purtroppo il nostro premier Gentiloni, il nostro ministro degli Esteri Alfano e lo statista Renzi mentono vergognosamente al popolo italiano o, forse più semplicemente, parlano in libertà di cose di cui non sanno nulla.
Giorgia Meloni
(da http://www.giorgiameloni.it/rassegna-stampa-2015/

mercoledì 6 settembre 2017




APPELLO PER L'ADOZIONE DI UN COCKER

Conoscete qualcuno che voglia un Cocker?

Indispensabile cercare famiglia x questo cagnolino....
Cocker di razza pura, giovane 5 anni,maschio...
i padroni anziani sono entrambi in ospedale e il suo destino se non trova famiglia sarà il canile....
aggiungo recapito telefonico x chi fosse interessato. Contatti:
Renato 3711464246 Claudia veterinario 3472943600

martedì 5 settembre 2017

In svizzera curano la depressione con il suicidio assistito




                                         In Svizzera curano la depressione col suicidio assistito

non possiamo restare insensibili di fronte a notizie come quella dell'ingegnere di Albavilla che è andato in Svizzera a "risolvere" la sua depressione con il suicidio assistito
Chi soffre di depressione - come ogni malato - ha il diritto di essere curato, non ammazzato. I servizi sociali cui si era rivolto come lo hanno aiutato?
La "cultura della morte" vorrebbe farci assuefare a queste cose, vorrebbe farci perdere il lume della razionalità, vorrebbe farci dimenticare che chi "aiuta" qualcuno a suicidarsi è, di fatto, un omicida. 
La depressione e ii suicidio sono frutto della solitudine. Sono i frutti amari della frammentazione sociale che consegue alla distuzione dei corpi intermedi: in primis la famiglia, e quindi la nazione. Senza una dimensione comunitaria non può esserci solidarietà e si fa largo la disperazione. La "moda", e ancora più la legge, non possono offrire come "soluzione" la morte: dobbiamo impegnarci con tutte le nostre forze per promuovere l'importanza dei legami familiari, dei valori, della vita. 
La vita va protetta. Sempre. 
 Toni Brandi
Presidente Ass. Pro Vita Onlus

lunedì 4 settembre 2017


Don Carlo Mantegazza in un’intercettazione; “ASPETTIAMO COSA, CHE CI METTANO TUTTI IN GALERA PER PEDOFILIA?”

di Francesco Zanardi @zanardifra
Una delle domande più frequenti che ci si pone è come sia possibile – alla luce di quanto emerso e continua a emergere sulla pedofilia dei preti – che i genitori continuino ad affidare con tranquillità i propri figli alle cure del clero.
Spesso la risposta che ci si da è che questi siano probabilmente dei folli o degli incoscienti anche se a mio avviso vale la pena approfondire un pochino di più il problema e cercare quali sono le dinamiche che possono portare un sacerdote ad essere così spaventato da fare un’affermazione come quella di don Carlo Mantegazza che ho usato nel titolo.
Come documentazione prenderemo in esempio quella del caso milanese di don Mauro Galli, ampiamente documentato, e dalla quale nelle settimane scorse abbiamo già estratto e illustrato alcune dinamiche relative al caso.
Intanto è bene ricordare che qualunque confessione religiosa è per propria natura una via di comunicazione, il compito dei sacerdoti è appunto quello di portare, informare, trasmettere a quante più persone possibili il messaggio della propria confessione.
All’interno delle Parrocchie e degli oratori vi sono poi gruppi, attività, momenti di incontro: non è solo un luogo dove i bambini vengono “consegnati ai sacerdoti”. Per le famiglie vi sono spesso occasioni di socializzazione, il clima è accogliente. Le relazioni umane che si instaurano sono anche, spesso, una risposta al problema dell’anonimato e dell’isolamento che è molto sentito soprattutto nelle grandi città. Nasce così un rapporto di fiducia e anche di amicizia che è oggettivamente un valore umano notevole.
Il problema nasce quando, a fronte di un caso drammatico (quando vi è una segnalazione di un prete pedofilo), non si è pronti ad affrontare seriamente la questione.
Ovviamente quello religioso non è il solo messaggio veicolato attraverso le gerarchie di una confessione, il flusso delle informazioni è davvero notevole, se ci pensiamo bene, spazia da quelle di carattere religioso a quelle comportamentali, etiche, propagandistiche e via dicendo.
Per fare un rapido esempio basti guardare i vescovi eletti durante il pontificato di Francesco, costruiti sulla falsa riga del messaggio di “umiltà” che è alla base del marketing di questo pontificato.
Troviamo infatti vescovi “eccezionali” che fanno cose incredibili come quello di Savona, che la stampa ha elogiato per i suoi “superpoteri” come quello di essere stato in grado di andare guidando da solo la macchina fino all’università di Savona… a dir poco straordinario.
Oppure come il vescovo in questione, quello di Milano, lui altro che la macchina: lui pedala fino alla diocesi ogni mattina, e si fa persino fotografare con la sua bicicletta.
Banalità mediatiche che spesso finiscono per trasformare questi uomini in fenomeni da baraccone, in quanto non c’è nulla di strano nel fatto che un vescovo guidi l’auto o vada in bicicletta, noi italiani dovremmo essere abituati dalla penna del Guareschi a leggere di preti e di vescovi che, come nei racconti di don Camillo, andavano in bicicletta e viaggiavano persino sul treno.
Su questa falsa riga il pontificato di Bergoglio ha prodotto decine di vere e proprie bufale passate all’opinione pubblica anche attraverso la stampa nazionale che, spesso, ha venduto come dati di fatto quelli che invece si sono poi rivelati solo pensieri, opinioni o progetti come ad esempio quello dei Tribunali per giudicare i vescovi insabbiatori: dopo due anni di rassicurazioni sulle prime pagine dei giornali, si scopre che “era solo un’idea” e che “non c’è mai stato un progetto”.  Ma questa seconda notizia, a differenza della prima l’hanno riportata pochissimi.
La Lettera Apostolica “Come una madre amorevole” che prevede la rimozione del Vescovo  che abbia, per negligenza, posto o omesso atti che abbiano provocato un danno grave ad altri, come nel caso di abusi su minori, non ha avuto nessuna applicazione concreta: solo una grande eco mediatica: anche nelle Parrocchie è stata accolta con grandi ovazioni, sull’onda del “finalmente questo Papa fa qualcosa”…
Insomma, una valanga di notizie, tutte rigorosissimamente positive, senza mai una doverosa critica e date per certe, che hanno di fatto ingannato i cattolici e non solo, dando l’idea di una chiesa che stava contrastando davvero la pedofilia al grido dello slogan “tolleranza zero”.
Di questo “inganno” spesso ne sono vittime anche i sacerdoti che, come i fedeli, sono rassicurati dalle notizie che ci dà la stampa e in qualche modo vengono messi in condizione di non potersi rendere conto del reale stato delle cose, almeno fino a quando non hanno la disgrazia di dover toccare con mano.Esattamente quanto è successo a Milano dove, dopo il fattaccio, oltre ai diretti interessati anche l’intera comunità parrocchiale si è resa conto di quanto sia farlocca la linea di Bergoglio.
Rassicurati dalle tanto acclamate Linee Guida della Cei, si sono subito resi conto che quelle linee guida non solo non venivano rispettate, ma non obbligano neppure i vescovi a fare alcunché, anzi, in realtà non introducono nulla di più di quanto già diceva il Codice Canonico continuando a lasciare ai vescovi la “facoltà” di decidere il da farsi che, anche in questo caso, come accade da sempre, è stato cercare di nascondere il prete accusato senza denunciarlo all’autorità civile.
Naturalmente anche il parroco di Rozzano, don Carlo Mantegazza, in buona fede ovviamente, dopo essere stato avvisato dalla vittima di quanto era accaduto, si è fatto forte di quanto dicevano linee guida e stampa, e si è subito attivato riportando i fatti ai suoi superiori.
Non c’è però voluto molto per accorgersi che qualcosa non quadrava: don Mauro sì, è stato rimosso da Rozzano, ma un mese dopo era già reintegrato in una parrocchia vicina, sempre come coadiutore della pastorale giovanile.
Inutile anche da parte della vittima e dei suoi familiari ottenere dalla diocesi una spiegazione quindi, la decisione di affidarsi non più alla dubbia giustizia vaticana, ma quella civile che prontamente si attiverà.
Ed è qui che si fa la prova del nove su “linee guida” e “tolleranza zero” perché adesso non è più il vescovo a poter gestire come gli pare la situazione, adesso le risposte vanno date alla magistratura ed è qui che don Carlo Mantegazza tasterà con mano la reale trasparenza e i provvedimenti della politica di Bergoglio.
INTERCETTAZIONE UT (utenza): DON Carlo – INT (interlocutore): DON Alessandro
DON Carlo dice che ieri O’Malley (cardinale americano in visita a Milano il 7 ottobre c.m. ndr) lo ha sconvolto perchè questo è uno che fa il vescovo (apprezzamento nei confronti di O’Malley che è stato messo a capo di una delle diocesi più impestate degli Stati Uniti).
Dal minuto 08:40 al minuto 09:00 DON 1 dice testualmente:
“ASPETTIAMO COSA, CHE CI METTANO TUTTI IN GALERA PER PEDOFILIA?
ASPETTIAMO CHE CI METTANO TUTTI IN GALERA PER PEDOFILIA E POI COMINCIAMO SERIAMENTE A GUARDARE LE COSE, VA BENE, CIOE’, BASTA SAPERLO E CI ADEGUIAMO.. PERO’ GIA’ CHE POSSIAMO FARLO PRIMA, FACCIAMOLO PRIMA, SENNO’ POI TI TROVI A DIRE NON C’è NESSUNO…. [omissis]”
In una successiva conversazione, sempre lo stesso utente (DON Carlo) parlando però con un altro collega sacerdote don Alberto fa nuovamente emergere la preoccupazione per la situazione e il timore di essere intercettati telefonicamente.
DON Carlo dice di essere andato anche lui come il suo interlocutore don Alberto“in Fatebenefratelli” che per chi non è di Milano è bene spiegare che non è un qualche istituto di carità, ma la via dove ha sede la Questura di Milano che ha interrogato diverse persone durante le indagini preliminari del caso don Mauro Galli.
UT (utenza): DON Carlo – INT (interlocutore): DON Alberto
Si salutano, parlano di un incontro con tale L.
Al minuto 00:47 DON Carlo riferisce “..POI..VABBE, IERI SONO ANDATO ANCHE IO IN FATEBENEFRATELLI..”
DON Alberto replica testualmente “AH..OK..”
DON Carlo continua “POI..” e DON Alberto risponde “PARLIAMO A VOCE..”
DON Carlo conclude dicendo “ESATTO”.
Continuano a parlare di problematiche relative alla loro chiesa e il consiglio pastorale.
DON Carlo, parlando delle problematiche sopra citate, parla di DELPINI dicendo che lui la fà sempre facile
DON Alberto replica dicendo che DELPINI è un “minimalista del c….”.
DON Carlo parla ancora di O’Malley elogiandolo, perchè è stato mandato nella diocesi più impestata del mondo, la prima diocesi che negli Stati Uniti è praticamente fallita per la questione dei rimborsi alle vittime dei pedofili.
La loro principale preoccupazione è dovuta al fatto che il codice canonico non solo gli impone il vincolo della segretezza, ma anche che, dopo aver segnalato ai superiori, non si interessi più alla vicenda.
Ma nel concreto non è mica così semplice e ci si trova tra l’incudine e il martello in quanto c’è di mezzo la magistratura e il sacerdote si trova nella condizione che se mente o occulta fatti durante l’interrogatorio, il Pm lo può condannare a quattro anni di reclusione, se invece dice troppo può essere punito dalla chiesa per aver violato la segretezza con sanzioni che possono andare dal trasferimento in altra parrocchia alla scomunica, quindi anche senza più un posto di lavoro. Ecco da dove deriva il timore e la tensione che emerge in quelle intercettazioni.
Ma nella vicenda milanese non emergono solo i provvedimenti farlocchi della Santa Sede che ha adottato la politica del “cambiare tutto per far si che tutto resti com’è”, emergono insistenti anche le incoerenze del buon Bergoglio, che promette ai fedeli grandi provvedimenti e punizioni esemplari ma poi, come è accaduto in questo specifico caso, e proprio alla vigilia della prima udienza del processo di don Galli, nomina arcivescovo di Milano proprio colui che ha tentato di insabbiare il caso e che, stando alle sue parole, avrebbe dovuto punire: monsignor Mario Delpini.
Certo, una stampa responsabile sarebbe subito andata a chiedere conto a Bergoglio di questa grave incoerenza, quanto meno per non rendersi complici.
Invece non ci è andato nessuno, nemmeno quei giornalisti tanto amici e cari a Bergoglio.
La prossima udienza in Tribunale, a Milano, sarà il 10 ottobre 2017.
Francesco Zanardi
Portavoce della Rete L’ABUSO

DIO ESISTE. IL CONCETTO DI DIO DI EINSTEIN 


Glorificazione Sant'Ugone dei Pagani
Sabato 16 settembre, alle ore 11,00 presso Abbazia Ortodossa di San Martino
tel. 0758947353 email: abbazia@abbaziadisanmartino.com
abbaziaCastello di Petroro - Vocabolo Petroro,8 - 06059 Todi (PG)
si terrà la cerimonia di glorificazione di Sant'Ugone (o Ugo) dei Pagani, fondatore dell'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, morto in Terra Santa nel 1136 dopo una vita dedicata a combattere contro le armate islamiche. La glorificazione è avvenuta su postulazione del nobile cavaliere Francesco Russo, Gran Priore della Confraternita dei Cavalieri Templari "Ugone dei Pagani" che ha predisposto il sinassario, la preghiera e l'Icona del Santo. La cerimonia sarà celebrata dal Vescovo Filippo delle Terre di Roma.