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domenica 31 dicembre 2017

EGITTO - Ennesimo attentato contro la comunità ortodossa

EGITTO - Ennesimo attentato contro la comunità ortodossa 



Nell'indifferenza del mondo, e del Vaticano - che più che interessarsi del genocidio dei cristiani in terra islamica s'interessa a difendere i rohingya musulmani della Birmania scacciati dal paese dopo che che hanno preso  le armi per instaurare un sultanato islamico nello stato del Rakhine - continuano gli attacchi degli estremisti arabi ed islamici per estirpare la popolazione autoctona egiziana (copta) e cristiana (ortodossa) dalla Repubblica Araba d'Egitto. Si sta verificando quanto scritto nel Vangelo di Giovanni (16, 2-3) "verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me."
Gesù stesso aveva previsto la nascita di religioni protese verso l'odio contro il bene, il giusto e i fedeli del Padre, quando disse, come ci riporta il Vangelo di Matteo (24, 9-14) "...vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nomeMolti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno moltiper il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine."
Filippo Ortenzi

martedì 26 dicembre 2017

Italia ortodossa: EGITTO – Come si diventa stranieri in patria.

Italia ortodossa: EGITTO – Come si diventa stranieri in patria.: EGITTO – Come si diventa stranieri in patria. Esisteva un tempo, un’antica civiltà che fiorì sulle rive del Nilo migliaia di anni pri...

EGITTO – Come si diventa stranieri in patria.

EGITTO – Come si diventa stranieri in patria.

Esisteva un tempo, un’antica civiltà che fiorì sulle rive del Nilo migliaia di anni prima che in Italia fosse fondata Roma. Il popolo che viveva in tale territorio costruì monumenti imponenti, che ancora oggi gli scienziati non riescono a capirne le tecniche di costruzione, crearono la scrittura, l’astronomia, la medicina ed erano un popolo progredito migliaia di anni prima che sul mediterraneo si affermassero la cultura greca e la potenza di Roma. Tale popolo mantenne la propria autonomia religiosa e culturale anche dopo essere entrato a far parte dell’Impero Romano e favoriva la conoscenza avendo costituito la più grande biblioteca del mondo. Detto popolo fu anche uno dei primi a convertirsi al cristianesimo, a cui diede fermento mistico con il monachesimo fondato da Sant'Antonio il Grande e da santi e dotti monaci conosciuti come i Padri del deserto, con una particolare vivacità culturale e teologica e ciò fino a quando nel 639 d.c. quando orde arabe provenienti dalla Palestina al comando di Amr Ibn al-As irruppero nel suo territorio sconfiggendo successivamente le truppe romane (l’Impero Bizantino non è mai esistito si è sempre chiamato Impero Romano e giuridicamente, dopo la caduta di Roma la capitale dell’Impero divenne Costantinopoli-Nuova Roma, salvo nel periodo 663-668 quando la capitale imperiale fu portata a Siracusa, in Sicilia) che l'abbandonarono alla dominazione islamica nel 642. Gli arabi, popolo rozzo di nomadi venuti dal deserto, animato da un fanatismo religioso che gli imponeva la diffusione della religione con la spada e lo sterminio o sottomissione dei popoli soggiogati, per prima cosa cercò di colpire il cuore della cultura egizia distruggendo la grande biblioteca di Alessandria dove erano custodite non soltanto le conoscenze dell’antico Egitto ma di tutta la Civiltà ellenico - romana, con la giustificazione, come affermò il Califfo (vicario del Profeta e Guida dei Credenti) Omar che se nei libri si affermavano cose in accordo con il Corano erano inutili, se invece si affermavano cose contrarie erano dannose e pertanto, in ambedue i casi andavano distrutti. Dopo una trentina d’anni gli invasori arabi imposero come lingua ufficiale l’arabo che sostituì il copto (egiziano), che gradualmente cessò di essere parlato dagli abitanti finendo per estinguersi, dopo un migliaio di anni, alla fine del diciassettesimo secolo, sopravvivendo unicamente come lingua liturgica della Chiesa Copta-Ortodossa e delle altre Chiese Cristiane presenti nel territorio. Gli Arabi imposero anche il calendario mussulmano, lunare e impreciso che sostituì il calendario copto od alessandrino derivato dall’antico calendario egizio e la scrittura copta, simile a quella greca, fu sostituita da quella araba meno elaborata essendo priva di vocali. Con il tempo gli invasori arabi si sposarono con le donne o gli uomini locali e, com’è d’obbligo, per i non credenti, se si sposano con un mussulmano, si devono convertire all’Islam e, gradualmente numerosi egiziani onde non pagare la tassa di sottomissione e non essere dhimmi (credenti in una religione dei popoli del libro – cristiani ed ebrei - tollerati ma discriminati e sottomessi all’Islam), si convertirono all’Islam abbandonando la loro religione ed accettando nome e costumi arabi finendo per considerarsi arabi essi stessi. Gradualmente in Egitto, il termine egiziano o copto, ha finito per individuare i discendenti degli antichi egizi che mai si sono mischiati con gli Arabi ed hanno mantenuto una lingua (sia pur usata nella liturgia ma che si studia nelle Parrocchie), un popolo (quello egiziano autentico) e una fede (quella cristiana). Molti ignorano che non esiste una Repubblica Egiziana ma una Repubblica Araba d’Egitto, a rimarcare che l’Egitto è degli Arabi e dei Mussulmani e che gli egiziani (copti) e i cristiani non hanno diritti. Quello che è successo in Egitto è successo anche in Kosovo dove gli albanesi immigrati al seguito delle truppe ottomane hanno gradualmente superato per numero le precedenti popolazioni serbe costringendole a lasciare i territori dei loro avi e sarebbe successo in Spagna se non ci fosse stata la Reconquista cristiana (per fortuna loro all'epoca non c'era un Papa Francesco) ed in Sicilia se dopo quattro secoli di dominazione saracena non fosse stata liberata dai normanni di Goffredo D’Altavilla. Quanto sopra raccontato è un monito per tutti quelli che nel nome dell’accoglienza vogliono le frontiere aperte, rischiamo di finire come gli egiziani … stranieri in Patria.
(nelle foto: Sua Beatitudine Alessandro I con alcuni fratelli copti e la croce copta)

Filippo Ortenzi

sabato 23 dicembre 2017

Preti pedofili: lo Stato italiano non può perseguire i reati (e la Chiesa non vuole muoversi)

Preti pedofili: lo Stato italiano non può perseguire i reati

 (e la Chiesa Cattolica non vuole muoversi)




Dal 2000 ad oggi sono stati 136 i preti pedofili condannati o reo confessi per violenze e molestie a danno dei minori.  Il giornalista Carmine Gazzanni sul periodico LINKiesta del 21 dicembre u.s.  scrive un  documentato articolo sull'annosa questione dei sacerdoti pedofili.  E parliamo soltanto dei casi dal 2000 ad oggi, cui si aggiungono un altro centinaio di prelati indagati o imputati per le stesse ragioni. Sono numeri, questi, forniti da Rete l’Abuso, l’associazione che raduna i sopravvissuti agli abusi dei sacerdoti. «E il dato è evidentemente parziale», ci dice il presidente Francesco Zanardi, anche lui vittima, quando era ragazzo, di violenza sessuale. Un buco nero entro cui sono finiti in tanti. Per il Presidente della Rete L'Abuso, nonostante in Italia ci sia un Osservatorio «per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile», che fa capo direttamente al dipartimento per le Pari opportunità; questo  non interviene mai quando di mezzo c’è l’abito talare. Non soltanto, ma addirittura esenta,  alcune categorie, e tra queste proprio quella dei sacerdoti,  dall'obbligo di collaborare. Va rilevato che gli abusi sui minori dei sacerdoti cattolici sono finiti, dal 2014,  anche sotto la lente del Comitato Onu contro la tortura, che ha chiesto espressamente che il Vaticano avviasse una piena collaborazione con le autorità civili che perseguono gli abusi nei vari Paesi e che il dossier dell'ONU sull'argomento denunci il fatto che  "la Santa Sede non ha riconosciuto l’entità dei crimini commessi, non ha preso le misure necessarie per affrontare i casi di abuso sessuale sul bambino e per proteggere i bambini, e ha adottato politiche e pratiche che hanno condotto alla continuazione dell’abuso da parte dei perpetratori e alla impunità degli stessi».



Per chi volesse approfondire può leggere l'articolo completo sul giornale online LINKIESTA: 
http://www.linkiesta.it/it/article/2017/12/21/preti-pedofili-lo-stato-italiano-non-puo-perseguire-i-reati-e-la-chies/36461/

venerdì 22 dicembre 2017

Italia ortodossa: Messaggio di Natale 2017 da Sua Santità il Patriar...

Italia ortodossa: Messaggio di Natale 2017 da Sua Santità il Patriar...: Messaggio di Natale 2017 da Sua Santità il Patriarca Nicola In questo giorno benedetto della nascita di Cristo, tutta la Chiesa c...
Messaggio di Natale 2017 da Sua Santità il Patriarca Nicola


In questo giorno benedetto della nascita di Cristo, tutta la Chiesa ci invita a contemplare il più grande miracolo che la terra intera abbia mai visto; Dio non solo crea l'uomo, ma la vergine santissima e pura dà alla luce Dio.
Alle estremità della terra si sente il messaggio di gioia: "un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio ... Il suo nome è messaggero di grande design, ammirevole consigliere, potente Dio (Is 8, 5). Proprio come la gloria e regno di pace in cielo, che suonava l'inno degli angeli, una gloria increata e lucentezza della pace immancabile nella vita della Chiesa e sono comunicati a ogni credente che affida la sua vita a Dio Verbo Incarnato .
In questo momento Cristo diventa il vero centro della nostra vita. E il fine ultimo di questa vita è quindi di imitarlo e di lavorare di incontrarlo in tutte le aree della sua presenza, sia nella preghiera personale, la Parola della Scrittura, i santi misteri, ma anche in comunione con i nostri fratelli e con tutti gli uomini in cui Gesù ha scelto di vivere.
Vorrei sottolineare questo punto molto importante per me e il nostro Patriarcato.
Molte lezioni donatori sono i primi a criticare noi, a dirci che il punto non è conforme ai canoni o pratiche secolari della Chiesa e tengono indietro sulle loro attività con grande arroganza sulla loro visione teologica, magnificenza della liturgia o dei dogmi bizantini. Non dobbiamo deprezzare queste attività né negare la centralità della liturgia, ma lasciatemi fare una domanda:
Perché non tutte queste attività e questi discorsi portano le persone a Cristo? Quante chiese sono vuote?
Dovrebbe essere modesti e cerchiamo di implementare rivedere la nostra vita personale ed ecclesiale di rimanere nella gioia della risurrezione, perché senza gioia non è possibile nel mondo per credere che noi valore di carico delle "buone notizie" .
Quando oseremo dire semplicemente a colui che ci interroga sulla nostra fede e prima di iniziare un discorso teologico o suggerirgli un libro di riferimento: "Vieni e vedi"
Vieni a casa, in parrocchia per terra, per toccare la gioia alla quale vogliamo invitarti e sperimentare questo amore fraterno a cui il Signore ci invita.
L'amore dei fratelli, la comunione, la condivisione e il servizio sono alla fine le migliori prove del nostro amore con Cristo. Fede e carità sono gemelli, uno dei quali non può prosperare senza l'altro. Ma non dobbiamo dimenticare che l'Apostolo delle Nazioni ci insegna questa carità
è "il più grande" (1 Cor 13,13).
Buon e santo Natale a tutti.

                                             +++ Nicolas
Servo dei Servitori

+++ Nicolas 
  Patriarche
Patriarcat Orthodoxe des Nations
Chapelle Cathédrale Notre-Dame de Tendresse
2 rue Clouet

75015 Paris
Tél 33(0)143061934

Site Officiel du Patriarcat: 
 www.patriarcat-orthodoxe.eu

mercoledì 13 dicembre 2017

Italia ortodossa: Il sangue dei vintiLe foibe di Moncucco Torinese ...

Italia ortodossa: Il sangue dei vinti
Le foibe di Moncucco Torinese ...
: Il sangue dei vinti Le foibe di Moncucco Torinese dove sono stati assassinati migliaia di combattenti della Repubblica Sociale (altro...
Il sangue dei vinti

Le foibe di Moncucco Torinese dove sono stati assassinati migliaia di combattenti della Repubblica Sociale (altro che Fosse Ardeatine e Marzabotto, i morti, ignorati e dimenticati, sono molti di più) scoperte dal Vescovo ortodosso mons. Theodoro Corino. Interessante articolo del giornalista Antonio Parisi sul periodico Storia in Rete



sabato 9 dicembre 2017

Dittatura del pensiero unico e censura delle idee

Dittatura del pensiero unico e censura delle idee


Sono pochi i paesi nel mondo che credono ancora negli ideali e nei valori sbandierati per un paio di secoli dai patrioti statunitensi che per salvare i popoli dalle dittature imbracciavano le armi per “liberare” i popoli oppressi in Asia come in Africa e in Europa e portare loro la “democrazia”.
Oggi l’informazione che corre sul web e la conoscenza della storia narrata a più voci rende giustizia di fatti esecrabili commessi a danno di interi popoli improvvisamente caduti nelle trappole dei potenti . Per questo chi detiene il potere assoluto nel mondo sta correndo ai ripari e per evitare che la gente comune possa impadronirsi finalmente di se stesso trovando la forza per reagire alle ingiustizie e alle malefatte del potere, così accade che i detentori del potere oggi ordinano di legiferare contro la libertà di parola sul web.
Il nostro ossequioso premier Gentiloni, in tandem con il presidente francese E Macron che ha chiuso diversi siti tra cui quello di un importante economista, Jacques Sapir, (lo scrive Blondet nel suo blog) colpevole di aver smontato i falsi miti della moneta unica e di non essersi allineato all’establishment, si è affrettato ad ubbidire e ha proposto un disegno di legge che impone la sorveglianza di massa sul web. La notizia data in maniera preoccupante nel blog di Maurizio Blondet il 10 ott. 2017, rivela con quanta ostinata ubbidienza il nostro paese stia eseguendo gli ordini consegnando nelle mani ‘esterne’ la nostra democrazia che scivola paurosamente verso una dittatura senza ritorno.
Lo Stato -scrive Blondet – monitorerà per 6 anni tutta l’attività degli italiani sul web incluse le chat, e censurerà i siti scomodi con il pretesto di violazione del copyright. L’articolo di M. Blondet : ‘Si Serra La Dittatura Dem….”’ appare come un disperato appello agli italiani perché si mobilitino contro questa forma di dittatura mediatica, e sebbene in 100mila abbiano letto l’articolo in pochi giorni, i cittadini italiani pare non abbiano compreso il pericolo che incombe sulle loro teste. Probabilmente perché per ovvie ragioni, la notizia non è stata amplificata dai continui notiziari televisivi né dai talk-show. Lo scopo evidente è quello di impedire, a livello internazionale, la libertà di espressione soprattutto a quei cittadini che considerano la libertà di parola come un impegno sociale, spiriti veramente liberi, che sentono e credono che la parola sia il mezzo più efficace per contrastare, denunciare e persino difendere la democrazia contro ogni tentativo di tirannia. La dittatura mascherata che oggi subdolamente si presenta sotto vesti buoniste mascherando il vero bene, la libertà di espressione come un pericolo; in realtà questo è un attentato non solo alla libertà della parola ma anche un attentato alla vita stessa di chi la parola la usa per contestare iniziative politiche intraprese contro il popolo dichiarandosi ,rischiosamente, in disaccordo con gli obiettivi dell’establishment.
Che anche in Nordamerica ci sia poca democrazia non è una novità, come ne scrive ampiamente il giornalista Stephen Lendman nell’articolo : ‘Democracy in America Is Pure Fantasy: Stephen Lendman’ Terrorism, US NATO War Agenda(….Gli attentati dell’11 settembre hanno cambiato il corso dell’umanità, …… hanno trasformato il mondo in un luogo di paura e di odio, in quanto gli Stati Uniti diffondono le basi militari in tutto il mondo, avendone 737 e più di 2.500.000 persone americane che vi lavorano in tutto il pianeta…).
La verità è che gli Usa sono in crisi e per zittire il mondo devono ricorrere a forme di autoritarismi efficaci quali possono essere appunto norme che contrastino la diffusione della parola libera di criticare e contestare ciò che è contro gli interessi dei popoli sovrani’. Dunque lElite finanziaria è altrettanto inquieta per le modalità con cui i piani programmati in Siria sono saltati in aria dall’intervento russo che ha scompigliato le iniziative belliche in loco svelando al mondo la verità sull’Isis dei quali hanno filmato gli incontri con le truppe e i mezzi Usa nelle zone di guerra.
La disfatta inaspettata della guerra siriana e la probabile perdita dell’alleato strategico turco per aver questi intrapreso la sconsiderata politica interna tipicamente islamista; l’incertezza sulle azioni da intraprendere per ammansire l’Iran bloccando le sue mire nucleari ed eventualmente imporle un cambio di governo, magari ‘democratico’ come quello dell’Elite Usa che sta opprimendo i cittadini americani al punto che anche i meno nobili di cuore riscoprono il patriottismo costituendo un esercito virtuale silenzioso di resistenza ai cambiamenti di costume, cultura e religione imposti allo stesso popolo americano, tutto questo crea instabilità anche nei paesi europei , comodi alleati per le basi militari strategiche .
L’elite USA appare infatti stressata, dalla minaccia reale della Corea del nord e dall’incertezza sulla giusta strategia da intraprendere per ridurre lo strapotere economico della Cina ; preoccupata per gli esiti della sanguinaria guerra nello Yemen dove l’Arabia saudita bombarda indiscriminatamente civili e combattenti innalzando il numero delle stragi e dei massacri magari con le nuove armi di precisione acquistate di recente dal potente alleato , gli Usa potrebbero non reggere tutte queste tensioni che concorrono a rendere ‘ l’Elite ‘ psicologicamente più spietata nel voler eliminare quei paesi che non ruotano nella sua sfera di obbedienza.
Quando l’acqua bolle nella pentola oltre il limite massimo fa sollevare il coperchio e ‘l’ira funesta’ potrebbe eruttare piccole bombe nucleari da disseminare contemporaneamente in quelle zone di mondo i cui stati definiti ‘canaglia’ devono soccombere.
Anche lo ‘status quo’ dell’Europa non ancora del tutto omogenea nell’obbedienza, preoccupa l’Elite finanziaria dalla cui moneta dipendono gli investimenti per la guerra globale nel mondo . (vedi articolo su Global Research Senate Approves Massive Funding for Endless US Wars of Aggression Sep 21, 2017. Il gruppo Visegrad che rifiuta di accettare le quote dei migranti come imposto dal Parlamento Europeo rappresenta un problema. Si sta infatti, legiferando in tutta fretta per disciplinare anche questa forzata distribuzione. L’Italia preoccupa ancor più gli Usa con i suoi rigurgiti estremisti che come la stessa parola insegna, è l’atto finale di una risposta esasperata al troppo soffrire della mente che pensa e dell’anima che soffre per le ingiustizie sociali erroneamente attribuite all’immigrazione che purtroppo viene inconsapevolmente colpevolizzata causa mancanza di verità da parte dei governi europei.
Insomma gli Usa, a cui non interessa quale classe politica stia al potere purché stia dalla loro parte, di fronte al crescente avanzamento di quel gruppo di ‘giovani scapigliati’ , che pur sembrano fare sul serio, abbandonano la sinistra perdente e invitano Di Maio, dei 5 Stelle negli USA per assicurarsi che in caso di vittoria elettorale rispetteranno l’alleanza, la Nato ed eventualmente le guerre che intraprenderanno . Rincuorati dalle parole di Di Maio il cui movimento – come racconta lo stesso Di Maio – non è isolazionista , né filorusso ma che intende rispettare le relazioni con la Russia che è un interlocutore storico dell’Italia, che non intende mettere in discussione la Nato ma solo i trattati economici che hanno bloccato l’Italia nei suoi investimenti, gli Usa proseguiranno, più sollevati, la loro politica guerrafondaia e la segreta alleanza con ‘gli impronunciabili’ che continuano le stragi come quella terrificante nella Moschea del Sinai con 300 morti e centinaia di feriti …( un esempio per capire: Selected Articles: 9/11: Do You Still Believe that Al Qaeda Masterminded the Attacks?Sep 13, 2017. ( Global Research).
Gli Usa governati dalla ‘Cabala’, (altra denominazione della Elite data dalla resistenza americana), continueranno ad accrescere odio nel mondo con la loro strategia di riduzione demografica mondiale tramite le guerre, i vaccini , i complotti, l’eutanasia, l’eliminazione di politici che perseguono la pace nel rispetto della vita umana, le pianificazioni segrete di stragi all’interno del loro stesso paese ( vedi verità strage a Las Vegas)… etcc.
In pratica continuano a metter in atto tutte le azioni estreme che, diversamente dagli estremismi italiani , fanno inorridire quel Dio che ci governa e ci illumina il quale a tempo debito renderà giustizia di tutte le malefatte che gli uomini commettono ora e forse sempre.

Elena Quidello

Italia ortodossa: Dittaturadel pensiero unico e censura delle idee...

Italia ortodossa: Dittaturadel pensiero unico e censura delle idee

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: Dittatura del pensiero unico e censura delle idee Sono pochi i paesi nel mondo che credono ancora negli ideali e nei valori sba...

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mercoledì 6 dicembre 2017

Italia ortodossa: La Romania piange la morte dell'ultimo ReE'mort...

Italia ortodossa: La Romania piange la morte dell'ultimo Re


E'mort...
: La Romania piange la morte dell'ultimo Re E' morto, alla veneranda età di 93 anni, ad Aubonne in Svizzera, Sua Maestà Mi...
La Romania piange la morte dell'ultimo Re



E' morto, alla veneranda età di 93 anni, ad Aubonne in Svizzera, Sua Maestà Michele I di Romania, (Maiestatea Sa Mihai I Regele Românilor), ultimo Re della Romania. Michele nacque nel castello di Sinaia (una città della Montenia) il 25 ottobre 1921 dal principe della Corona Carlo, figlio del Re Ferdinando di Romania e dalla principessa Elena di Grecia e Danimarca , figlia del Re Costantino di Grecia. A seguito della rinuncia del padre Carlo che rinunciò al trono per scappare con l'amante Magda Lupescu, divenne erede al trono, dove salì alla giovanissima età di sei anni il 20 luglio 1927 fino all'8 giugno 1930. Ovviamente data la minore età il Regno fu retto da un Consiglio di Reggenza (Regenţei) costituito dalla madre Elena (Helen zu Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg) detta Sitta zu, dal Patriarca della Chiesa Ortodossa Rumena Miron Cristea, dallo zio Nicola (fratello del padre) e dal Presidente dell'Alta Corte di Giustizia. Nel 1930, a causa della crisi economica il Parlamento richiamò in Patria il padre Carlo II ed abolì la Reggenza. Michele che aveva nove anni fu designato principe ereditario e successore di Carlo II, con il titolo di Voivoda di Alba Iulia. Nel settembre del 1940 il Generale filo-nazista Ion Antonescu ( detto il conducător – condottiero) effettuò un colpo di Stato, sciolse il Parlamento, depose Re Carlo II e rimise al trono Michele, che fu unto RE (l'unzione reale è un sacramento per le Chiese Ortodosse, tutte tendenzialmente monarchiche), nella cattedrale patriarcale di Bucarest (nota come Patriarchia) dal Patriarca della Chiesa Ortodossa Rumena Nicodim Munteanu il 6 settembre 1940. Il 23 agosto del 1944, a seguito dei rovesci militari che subivano le potenze dell'Asse, tra le quali la Romania che era alleata della Germania e dell'Italia, il Re destituì Antonescu, riprestinò la Costituzione e le garanzie democratiche, ciò non impedì all'Armata Rossa sovietica d'invadere la Romania, imprigionare e deportare circa 150.000 soldati. Nel 1947 il governo comunista impose la “dittatura del proletariato”, abrogò la monarchia e costrinse il Re all'esilio, dove è vissuto prima nel Regno Unito, dove ha conosciuto la principessa Anna di Borbone Parma, che diventerà sua mogle e successivamente in Svizzera. Dopo la caduta del comunismo è riuscito a rientrare in Romania dove ha risieduto in un castello di Bucarest restituitogli dal governo rumeno. Il Presidente della Repubblica Klaus Iohannis ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Il corpo del Re sarà traslato e deposto nella Hall d’Onore del Castello Peles a Sinaia, dove riceverà gli onori dei rappresentanti dei governi della Romania e della Moldavia, poi sarà esposta per due giorni nella Sala del Trono, al Palazzo Reale di Bucarest. La divina liturgia funebre sarà celebrata nella Cattedrale Patriarcale dei Santi Costantino ed Elena di Bucarest e Michele sarà sepolto a Curtea de Arges, nella Nuova Cattedrale Reale (Noua Catedrala Arhiepiscopala si Regala de la Curtea de Arges), secondo le tradizioni. I messaggi di condoglianze possono essere inviati online all'indirizzo http://familiaregale.ro/mesaie. Per qualsiasi utile informazione sul funerale si può contattare la Segreteria Reale e l'Ufficio Stampa all'indirizzo segretariat-regal@palatelelisabeta.ro.

Filippo Ortenzi

http://www.familiaregala.ro/


martedì 5 dicembre 2017

Italia ortodossa: Veltroni - fermare l'Onda NeraErroneamente abbiam...

Italia ortodossa: Veltroni - fermare l'Onda Nera
Erroneamente abbiam...
: Veltroni - fermare l'Onda Nera Erroneamente abbiamo pensato che anche l'on. Veltroni si era ravveduto e denunciava l'Onda N...

Italia ortodossa: Veltroni - fermare l'Onda NeraErroneamente abbiam...

Italia ortodossa: Veltroni - fermare l'Onda Nera
Erroneamente abbiam...
: Veltroni - fermare l'Onda Nera Erroneamente abbiamo pensato che anche l'on. Veltroni si era ravveduto e denunciava l'Onda N...
Veltroni - fermare l'Onda Nera

Erroneamente abbiamo pensato che anche l'on. Veltroni si era ravveduto e denunciava l'Onda Nera afro-islamica che sta invadendo il nostro Paese. Ci eravamo sbagliati, l'ex Sindaco di Roma chiedeva semplicemente la repressioni degli Ideali non conformi al "politicamente corretto" della plutocrazia antinazionale  e radical-chic che ha imposto la censura su Google e Facebook e sta gridando "dagli al fascista" per reprimere ogni forma di dissenso. Di non dimenticata Scuola Comunista i cosiddetti democratici vogliono una democrazia autoritaria tipo i Paesi del Socialismo Reale dove si reptrimono gli oppositori del Regime additati quali "nemici del popolo". La verità alla fine è questa, l'on. Valter Veltroni, al contrario di quanto promesso non è più andato in Africa, anche perché ha reputato più conveniente far venire l'Africa in Italia...





lunedì 4 dicembre 2017

Nuovo Stemma del Vescovo del Lazio, della Tuscia e delle Terre di Roma

Nuovo Stemma del Vescovo  del Lazio, della Tuscia e delle Terre di Roma


Il conte dott. Enzo Modulo Morosini di Risicella e Sant'Anna, cavaliere della Confraternita dei Cavalieri Templari "Ugone dei Pagani", dottore in filosofia,  psicologia, Scienze Documentarie della Storia e  Scienze Araldica, ha elaborato per Sua Ecc. Rev.ma il dott. Filippo Ortenzi, vescovo dell'Eparchia del Lazio, della Tuscia, delle Terre di Roma e del Mercurion uno stemma vescovile ortodosso con tenda rossa con bordi gialli (i colori di roma) con interno bianco ed Arma azzurra con all'interno San Paolo Apostolo.