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mercoledì 27 gennaio 2021

Intervista sulla Shoah

 

Intervista sulla Shoah

effettuata dal giornalista Dario De Fenu a mons. Filippo Ortenzi




Il 27 luglio si celebra il “Giorno della Memoria”, in ricordo della liberazione del Campo di sterminio di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio del 1927. Sul significato che tale data ha anche per i cristiani ne parliamo con mons. Filippo Ortenzi, Arcivescovo della Chiesa Ortodossa Italiana, in quanto all’interno di detta Chiesa si è costituito un Comitato per la glorificazione (canonizzazione) della principessa Alice di Battenberg il cui nome appare nello Yad Vashem di Gerusalemme come Giusta tra le Nazioni ed è stata insignita col titolo di Eroe della Shoah dal Regno Unito.


Cosa rappresenta il Giorno della Memoria?


Il Governo italiano, con legge 20 luglio 2000 n. 211, ha istituito il Giorno della Memoriaal fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte” ed anche coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati…”. Il primo caso riguarda il ricordo dei 6.513 italiani assassinati nei campi di sterminio nazisti, soprattutto in quello di Mauthausen e di Buchenwald. In quest’ultimo ricordiamo che perse la vita anche la principessa Mafalda di Savoia, secondogenita del Re e moglie del langravio tedesco Filippo d’Assia-Kassel. Io da ragazzino ho conosciuto personalmente anche un sopravvissuto all’Olocausto, era un amico di mio zio Ottavio Sabellotti, che all’epoca (inizio anni ‘70) dirigeva il Commissariato di Polizia “Campitelli” di Roma, e ricordo ancora con orrore i numeri che i tedeschi gli avevano tatuato al braccio. Il secondo riguarda i Giusti tra le Nazioni (Chasidei Umot HaOlam) di nazionalità italiana, ossia persone di religione non ebraica che hanno rischiato la propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista,  che sono ben 734 e tra i quali troviamo ecclesiastici cattolici, come il cardinale Elia Della Costa, arcivescovo di Firenze e mons. Giuseppe Placido Nicolini, vescovo di Assisi; pastori protestanti, come il valdese Tullio Vinay, medici come il dott. Carlo Angela (padre di Piero Angela), funzionari pubblici, militari, ecc. Va ricordato comunque che il maggior numero dei Giusti è costituito da membri del clero e da religiosi cattolici, a riprova della sensibilità degli uomini di fede verso l’abominio di una politica razziale estranea alla cultura e alla fede cristiana. Persone come Giorgio Perlasca che salvò oltre 5000 ebrei ungheresi spacciandosi per ambasciatore spagnolo. Il questore di Fiume Giovanni Patalucci e addirittura alcuni membri della Milizia fascista, come il corridore Gino Bartali e Ferdinando Natoni. Questo ultimo ebbe l’ardire, nel mentre riceveva l’onorificenza dal rabbino Toaff di rivendicare, pur condannando le leggi razziali e la politica di sterminio nazista, di orgogliosamente fascista.


Cosa pensa lei delle leggi razziali?


Che furono un errore estraneo all’umanesimo e alla cultura cristiana del nostro popolo e furono un tributo che l’Italia fascista fece in nome dell’infausta alleanza con il nazismo tedesco, che sul razzismo aveva fondato la propria ideologia. In Italia esiste il popolo italiano ma non una razza italiana, noi forse siamo uno dei popoli più variegati del pianeta, nato dalla fusione tra gente italiche, germaniche (vedi le tribù degli Eruli, degli Ostrogoti e dei Longobardi), greche, fenice, arabe, normanne, spagnole ecc. Quando con la proclamazione del cristianesimo a religione ufficiale dell’Impero (imperatore Teodosio di Costantinopoli-Nuova Roma nel 380) fu abolita la schiavitù, nel nostro Paese essi costituivano il 20% della popolazione e tra questi vi erano anche schiavi di colore provenienti dalla Maoritania, dalla Nubia e dall’Etiopia. Oggettivamente non credo siano ritornati in Africa e pertanto sangue negro penso scorra anche in molti italiani di oggi. Riguardo gli ebrei italiani, non dimentichiamo che vivono in Italia da almeno 200 anni prima di Cristo, diedero il loro appoggio alle lotte per l’unificazione nazionale e che lo stesso Risorgimento ebbe anche una chiara matrice biblica (vedi “Dio e Popolo” e l’appello di Mazzini alla gioventù italiana dove scrive: Siate i Mosé che guidino la Nazione nella Terra promessa”.) Va anche rilevato che molti ebrei diedero anche un apporto economico al nascente fascismo, vedi l’industriale Cesare Goldmann che fu uno dei fondatori dei Fasci Italiani di Combattimento e finanziatore del Popolo d’Italia, la presenza di 400 ebrei tra le 20.000 camice nere della Marcia su Roma, di almeno due ebrei membri del Governo Mussolini (il sottosegretario agli interni e membro del Gran Consiglio del Fascismo Aldo Pinzi, assassinato dai nazisti alle Fosse Ardeatine e Guido Joung che fu ministro delle Finanze dal 1932 al 1935, riuscendo a risanare il bilancio dello Stato). Il generale della Milizia Maurizio Ravà, che fu governatore della Somalia o Ettore Ovazza, direttore del giornale fascista “La nostra Bandiera” che morì assassinato dai nazisti e non dimentichiamo la scrittrice Margherita Salfatti, amante di Mussolini e autrice del libro Dux, che diresse il giornale Gerarchia e fu una delle ideologhe del Regime. Le leggi razziali non furono condivise neppure da autorevoli esponenti del Fascismo quali Italo Balbo e il filosofo Giovanni Gentile (che morì assassinato dai partigiani comunisti a Firenze) e lo stesso Farinacci, il più accanito antisemita aveva per segretaria una donna di religione ebraica. Ciò non giustifica la condanna senza se e senza ma di una legge che rappresenta un’onta indelebile nrlla storia del nostro popolo. Va comunque ricordato che colui che materialmente predispose le leggi razziali, il prof. Gaetano Azzariti, non soltanto non neppure indagato dopo la guerra ma, riciclatosi antifascista e riabilitato dal Ministro della Giustizia Palmiro Togliatti, divenne addirittura Presidente della Corte Costituzionale dal 1956 al 1961.


Ritorniamo ai Giusti tra le Nazioni


Nel Talmud di Gerusalemme è scritto: “Chi salva una vita, salva il mondo intero e secondo una tradizione talmudica  ogni generazione conosce 36 lamedvavnikim, ossia 36 uomini dalla cui condotta dipende il destino dell'umanità. Nel 1963 la Corte Suprema dello Sato d’Israele ha creato una commissione, composta da 35 membri, per designare quale Giusto una persona, non ebrea, che a rischio della propria vita, e senza aver tratto alcun vantaggio di natura economica o altro genere, abbia evitato a uno o più ebrei il pericolo di morte immediata o la deportazione in campi di concentramento. Tra i Giusti tra le Nazioni il cui nome compare nello Yad Vashem e nel Giardino dei Giusti di Gerusalemme non vi sono cittadini italiani di religione ortodossa ma unicamente perché non vi erano, all’eopoca, comunità ortodosse in Italia ma sono numerosi i giusti ortodossi rumeni, bulgari, ucraini, russi e greci. Una di queste, grazie alla postulazione di due esponenti apicali della Croce Rossa quali Marcello De Angelis e Pierumberto Ferrero, è oggetto di una causa di glorificazione da parte della nostra Chiesa: la principessa Alice di Battenberg.


Chi era la principessa Alice di Battenberg e perché la reputate degna di essere canonizzata?


La principessa Alice di Battenberg è nota soprattutto per essere stata la suocera dell’attuale regina d’Inghilterra e madre del principe consorte Filippo di Edinburgo, ma oltre questo quasi nessuno ne conosce la storia e la figura. Nata da famiglia protestante (luterana) andò in sposa col principe Andrea, figlio del Re Giorgio I di Grecia, di religione ortodossa. Durante le guerre balcaniche d’inizio secolo, mentre il marito era impegnato nell’esercito lei operò quale infermiera ededicandosi all’attivazione di Ospedali da Campo, ciò la portò alla collaborazione con la Croce Rossa Internazionale, organizzazione attualmente diretta dall’ italiano Francesco Rocca, e presso la quale gode di grandissima devozione. Convertasi alla fede cristiana ortodossa nel 1928, la principessa Alice durante il secondo conflitto mondiale utilizzò il suo patrimonio per organizzare, spesso in sinergia con la Croce Rossa Internazionale, Ospedali, mense per la popolazione affamata dalla guerra, e procurando preziosissime forniture mediche. Nel 1949 fondò congregazione di monache infermiere (la Sorellanza cristiana di Marta e Maria) e nel 1953, all’incoronazione della nuora Elisabetta si presentò a Londra vestita da monaca dell’Ordine. Sua Altezza Serenissima la principessa Alice è morta a Londra il 5 dicembre 1969 all’età di 84 anni ed è seppellita in Israele, presso il Monastero Santa Maria Maddalena nel Getsemeni, sul Monte degli Ulivi di Gerusalemme. Nel 1993, alla memoria, fu insignita dal governo israeliano quale Giusta tra le Nazioni, avendo nascosto diversi ebrei ricercati dalle truppe d’invasione naziste ad Atene e a Attiki Voiotie nella Grecia centrale, preservandoli dalla deportazione e la morte. Anche il governo britannico le ha riconosciuto il titolo di Eroe della Shoah. Anche se al momento non risultano miracoli, l’ortodossia considera anche la devozione popolare (I fili d’erba) e le opere e, al riguardo penso che la figura della principessa Alice sia degna del titolo di Venerabile (titolo che spetta ad un santo monaco o monaca) e Misericordiosa, titolo inerenti a santi che si sono distinti per il lavoro di beneficenza, specialmente verso i poveri.






venerdì 22 gennaio 2021

ARAO - Associazione Radio Amatori Ortodossi

 ARAO - Associazione Radio Amatori Ortodossi


Si è costituita l'A.R.A.O. Associazione Radio Amatori Ortodossi presieduta dal sig. Andrea Lo Presti di Messina, l'associazione opererà a stretto contatto con le organizzazioni caritative della Chiesa Ortodossa Italiana: Confraternita del Buon Samaritano e l'Ass. Ranger.
Tra i progetti dell'Associazione vi è quello di creare un servizio radioamatoriale di apostolato ortodosso e di collegamento con le associazioni caritative della Chiesa Ortodossa Italiana, quali la Confraternita del Buon Samaritano, l'Opera Ortodossa Mansa dei Poveri e l'Associazione Ranger.
I Radioamatori ortodossi che volessero collaborare a detta associazione possono mettersi in contatto col presidente, nome in codice IT9ARS

martedì 19 gennaio 2021

Costituita la Missione sant'Ermagora di Aquileia

 

Costituita la Missione sant'Ermagora di Aquileia



Con la costituzione della Missione Sant’Ermagora di Aquileia, della quale è stato nominato responsabile padre Metodio, l’Ortodossia Italiana si ricostituisce e consolida in uno dei territori dove tra il 568 e il 1751 (quando fu soppresso con Bolla papale Iniuncta nobis da Papa Benedetto XIV) operò il Patrircato di Aquileia (Patriarchatus Aquileiensis), un’entità religiosa per molto tempo ortodossa ed autocefala che costituì una della più grandi Metropolie del medioevo. Tale Patriarcato aveva infatti giurisdizione su buona parte dell’Italia del nord-Est, su parte della Svizzera e dell’Austria, sulla Slovenia, la Croazia e parte della Bosnia Erzegovina. Nel 1077 i patriarchi furono insegniti dall’impero asburgico quali duchi del Friuli e governarono sulla Patrie dal Friûl (Patria del Friuli), che non comprendeva soltanto il Friuli propriamente detto, ma anche zone del Veneto (Cadore e Valle del Bois e Cadore, nel bellunese), dell’Austria (Stiria e Carinzia), della Slovenia (Carniola) e l’intera Istria (oggi prevalentemente croata, tranne le provincia italiana di Trieste e quella slovena di Capodistria). La nostra Missione locale sta coordinando le varie comunità di fedeli della nostra Chiesa già presenti a Grado, Gorizia, Aquilea e Trieste e si sta adoperando per l’apertura di un luogo di culto. La Missione Aquileiana fa parte della Diocesi di Ravenna diretta da mons. Antonio Berardo di Casaluce, un carabiniere in quiescenza che è stato uno dei primi ricostruttori dell’ortodossia in Italia.


Sant'Ermagora di Aquileia, vescovo e martire


lunedì 18 gennaio 2021

Le banche si mettano al servizio delle imprese e dell’economia nazionale

 


      "Le banche si mettano al servizio delle imprese e dell’economia nazionale"
Lettera aperta di Riccardo Pedrizzi, presidente del Cts dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti)
al Presidente dell'Associazione bancaria Antonio Patuelli  



Dopo l'articolo del Presidente della BCE apparso sul “Financial Times”, con il quale Mario Draghi sostiene che “La risposta alla crisi deve comportare un aumento significativo del debito pubblico e che la perdita di reddito sostenuta dal settore privato deve alla fine essere assorbita in tutto o in parte dai bilanci pubblici” ed invitava alla mobilitazione l'intero sistema finanziario del Paese e le banche in particolare che  dovranno consentire “scoperti di conto corrente o aprire linee di credito”, con una lettera aperta inviata al presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, il presidente del Cts dell’Ucid, Riccardo Pedrizzi, rivolge un pressante appello al sistema creditizio affinché consideri il momento di grave difficoltà che vivono le imprese italiane a causa della crisi da Covid.
Pedrizzi sottolinea come questa fase sia la più delicata per le piccole e medie imprese italiane, alle prese col rinnovo annuale degli affidamenti da parte delle banche.
“Queste verifiche amministrative periodiche – spiega Pedrizzi - avverranno sulle scorta dei bilanci dell'esercizio 2020, per cui oltre la metà delle imprese rischieranno di vedersi abbassare di uno, due e forse tre classi il proprio merito creditizio, così come la maggioranza dei professionisti e delle partite IVA. Questa previsione ci viene confermata dalle ricerche e dalle rilevazioni che molti istituti specializzati hanno recentemente effettuato”.
Da qui l’invito dell’Ucid al massimo sforzo da parte delle banche affinché si facciano carico del sistema Italia svolgendo un ruolo di sostegno economico e sociale all’intera filiera produttiva messa a dura prova dall’emergenza della pandemia.
“Ora, perché la crisi si è abbattuta proprio quando la nostra economia iniziava dal 2015 ad uscire dalla crisi precedente e cominciava a guadagnare buone posizioni, i singoli operatori e le famiglie che hanno resistito e che si prevede possano, a pandemia terminata o, quantomeno, attenuata, riprendere regolarmente la propria attività, non solo hanno diritto ad essere sostenute in questa congiuntura negativa - contrariamente a quanto afferma l’ex premier Mario Monti che vorrebbe invece farle fallire - addirittura dovrebbero essere premiate per la loro ammirevole capacità di resilienza. Ed allora è evidente che sarà necessario prendere in considerazione i bilanci del 2019 e non l'ultimo esercizio del 2020, fortemente condizionato dal Coronavirus del cui “shock – come giustamente sottolinea Mario Draghi - il settore privato non è responsabile e non può assorbire”, conclude Pedrizzi, rivolgendosi al presidente dell’Abi Patuelli.



Segreteria Sen. Dott. Riccardo Pedrizzi
Piazza Roma n.4 Sc/C - 04100 LATINA
Tel.: 0773/480553    Fax: 0773/412412
www.riccardopedrizzi.altervista.org
www.interventonellasocieta.altervista.org
www.ucid.it/gruppolazio/
info@riccardopedrizzi.it

venerdì 15 gennaio 2021

Sulla RAI Pinocchio è ermafrodita e la Bella Addormentata lesbica

Sulla RAI Pinocchio è ermafrodita

e la Bella Addormentata lesbica



Diresti mai ai tuoi figli che Pinocchio era ermafrodita o che la Bella Addormentata nel Bosco si è svegliata con il bacio di una principessa lesbica? 

Non penseremmo mai a queste assurdità diseducative, eppure proprio questo tipo di propaganda gender è stata trasmessa dalla Rai in fascia protetta!

Lo scorso 8 gennaio, infatti, in fascia pomeridiana - quindi in fascia protetta - nella trasmissione "Oggi è un altro giorno" è stata ospitata in collegamento la scrittrice Emma Dante, che ha presentato il suo nuovo libro dal titolo "E vissero tutte felici e contente", dove rivisita le Fiabe classiche in chiave "femminista".

Durante il programma, anche davanti agli occhi dei più piccoli, la scrittrice ha raccontato la "variante" della Bella Addormentata nel Bosco, dove la protagonista viene risvegliata dal famoso bacio, dato però non dal principe azzurro ma da un'altra principessa lesbica.

Per quanto riguarda Pinocchio, Emma Dante ha sostenuto che "Pinocchio è un essere ermafrodito, non è un uomo".

La Rai, dunque, in fascia pomeridiana – tra le più seguite dai bambini – è riuscita a far veicolare messaggi scandalosi e di vera e propria propaganda della teoria gender.

L'Associazione Pro-Vita ha promosso una petizione per chiedere a Marcello Foa, Presidente della Rai, di non veicolare più, soprattutto in fascia protetta, tali messaggi e tali contenuti!

Antonio Brandi

Presidente Pro Vita

domenica 3 gennaio 2021

Gesù sui piccoli e gli esclusi

 

Gesù sui piccoli e gli esclusi

(Marco 9,41-50)



In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui che gli passassero al collo una mola da asino e lo buttassero in mare.

Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.

Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.

Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Perché ciascuno sarà salato con il fuoco.

Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri".




venerdì 1 gennaio 2021

Badate che nessuno vi inganni

 

Badate che nessuno vi inganni

Messaggio per l’anno nuovo di S.E.R. Filippo di Roma


mons. Filippo Ortenzi Arcivescovo di Roma e Metropolita d'Italia della Chiesa Ortodossa Italiana


Al Clero della Chiesa Ortodossa Italiana, ai fedeli e alle Chiese in Comunione liturgica e sacramentale e a quanti leggeranno questo Messaggio, Grazia, Misericordia e Pace.


Cari fratelli, il 2021 inizia con la speranza che rimargini le ferite che ha inflitto l’ultimo anno, dove una epidemia diabolica scatenata, forse causata da quella che il santo imperatore romano Giustiniano (Novellae Costitutiones), isapostolo e protettore della vera Fede, definiva: «diaboliche e sconvenienti turpitudini”, che causano “carestie, terremoti e pestilenze», e gli atavici flagelli (pestisfamesbellum) che da sempre, in periodi ricorrenti, affliggono l’umanità. Anche la nostra Chiesa è stata attraversata dalla malattia e dal dolore, a febbraio abbiamo perso l’ipodiacono Giovanni Trombino di Latina, uno dei primi apostoli della nostra Chiesa nell’Agro Pontino, poi la pademia ha colpito mons. Marty, vescovo Ventimiglia e sua moglie Marie Dominique (lettore), I reverendi padri: Enrico di Roma, Raphael di Catania, Roberto di Cagliari e fratel Luciano, Gran Priore della Fraternità Sentinelle della Speranza di Roma. Altri hanno visto morire dei genitori, come padre Daniele di Roma e padre e Domenico di Valle Paradiso che ha perduto, rispettivamente babbo e la mamma. L’epidemia ha colpito vari vescovi ortodossi, dal Patriarca di Kiev all’Arcivescovo d’Atene e molti ortodossi italiani che ci sono vicini, come il conte Enzo Modulo Morosini, nostro araldista e tanti altri dei quali non siamo a conoscenza. Ricordiamo tutti loro nelle nostre preghiere perché la Fede in Gesù aiuti tutti noi a superare le avversità ricordandoci le parole del centurione romano di Cafarnao quando chiese a Gesù di guarire il suo servo paralizzato e sofferente: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito» (Mt 8,8). Il primo gennaio si legge la lettera di san Paolo Apostolo ai Colossesi: “Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità,  e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà.  In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.” E’ una lettura sulla quale riflettere, soprattutto in questo momento, dove la crescita della nostra Chiesa crea invidie e gelosie in persone che pù che fratelli in Cristo, spinti da diabolicum temptationem denigrano e diffamano la nostra Chiesa cercando di insinuarsi tra il nostro, sempre più numeroso, clero. Il primo gennaio si commemora anche San Basilio il Grande, di Cesarea di Cappadocia, che oggi si chiama Kayseri ed è la capitale della provincia turca dell’Anatolia Centrale, città dove ogni traccia della presenza cristiana, e delle popolazioni cristiane (assiri, cappadoci, romei, armeni) che là abitavano è stata estirpata dai musulmani dopo che nel 1084 fu conquistata dai turchi selgiuchidi ed oggi è tra le roccaforti dell’islamismo politico e anticristiano della Turchia moderna. Oggi nelle Chiesa di tradizione greca, compresa la nostra parrocchia di Roma Anagnina diretta dall’infaticabile padre Giovanni Pricop, si celebra la Divina Liturgia di San Basilio. Ricordiamo le parole di San Basilio (Omelia sulla Natività di Cristo): “Finché Dio rimane nelle altezze, tu non lo cerchi; quando discende accanto a te e conversa con te nella carne, non lo accogli ma cerchi il motivo per il quale hai potuto diventare familiare con Dio. Sappi che per questa ragione Dio è venuto nella carne, perché era necessario che questa carne, oggetto di maledizione, fosse santificata; che questa carne debole, fosse rafforzata; che questa carne, estranea a Dio, gli diventasse familiare; che questa carne caduta dal paradiso, fosse risollevata nei cieli” a significare che compito di ogni cristiano è la sua santificazione, aspirazione di ogni cristiano è la deificazione dell’uomo, compito di ogni pastore è quello di portare le anime sulla via della salvezza. L’anno 2021 sarà molto importante per la nostra Chiesa in quanto ci saranno le tonsure monastiche di almeno una decina di persone (maschi e femmine) che andranno a rafforzare la nostra Congregazione degli Antoniani e si celebreranno almeno tre eventi rilevanti, uno al sud con la glorificazione del Venerabile Pio, taumaturgo; una al centro con la glorificazione del venerabile Ugo, etnomartire e una al nord con la glorificazione del venerabile Adeodato, nonché con l’ordinazione, nella prossima primavera di una ventina di diaconi tra i seminaristi del corso di Liturgia Pastorale. Per concludere, nel ricordo della natività di Nostro Signore che facendosi uomo è diventato nostro fratello, e col battesimo ci ha resi figli di Dio, apriamo i nostri cuori alla speranza concludendo, per ognuno di noi, con le parole bibliche: Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace”(Nm 6, 24-25).