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martedì 28 luglio 2020

Santa Sophia: da Chiesa a Moschea

La cattedrale di Costantinopoli fu la chiesa più importante del mondo bizantino. Dalla sua edificazione, ( 350 d.C. - primo edificio) non è mai stata dedicata a nessun santo o Vergine, ma a un concetto astratto, che esprimeva simbolicamente il valore universale di quell’edificio e della religione cui esso apparteneva: fu consacrata infatti alla Santa Sophia, cioè alla Sapienza divina

 Dopo l’incendio del 532 durante la così detta rivolta di Nika, Gustiniano ricostruì l’edificio apportando numerose modifiche e affrontando enormi spese per far affluire da ogni luogo i materiali migliori ele maestranze più esperte. La direzione del cantiere fu affidata a due Architetti Greci ma il progetto racconta la leggenda, fu affidato all’imperatore dalle mani di un angelo. Dopo soli sei anni(548) la Basilica era già pronta per l’inaugurazione. Quello che si svelò allo stupore di tutti fu un edificio grandioso e ardito. Lo stesso Giustiniano affermava che il suo tempio aeva superato persino quello di Salomone a Gerusalemme. A rendere straordinario l’edificio erano l’enorme cupola centrale e il sistema di volte secondarie, di pilastri e di archi che la sostenevano. Questo complesso di architetture produce un effetto inatteso che si può percepire solo entrando nell’edificio: all’improvviso ci si trova in uno spazio immenso in cui il gioco delle volte e degli archi sembra dilatarlo all’infinito. I materiali edilizi e gli accorgimenti tecnici sono occultati da marmi policromi, colonne, capitelli scolpiti e mosaici sfolgoranti d’oro. Nel 1453 i Turchi conquistarono Costantinopoli e trasformarono la Chiesa in Moschea, tuttavia preservando l’enorme patrimonio artistico degli splendidi mosaici anche se le loro immagini rappresentavano un’altra religione.

 In questi giorni (2020) dopo 567 anni Santa Sophia è tornata ad essere Moschea, sicuramente ingiustamente, possiamo solo sperare che i Turchi di oggi dimostrino la stessa sensibilità verso il patrimonio artistico e culturale racchiuso in Santa Sophia, di quelli di ieri.

 Questa vicenda sembrerebbe essere un’ulteriore messaggio divno alla cristianità, che in questo periodo sta affrontando una profonda crisi specie nell’area Cattolica:

 Il libro della Sapienza recita: “La Sapienza è uno sprito amico degli uomini, ma non lascerà impunito chi insulta....! La Sapienza è radiosa e indefettibile, previene, per farsi conoscere quanti la desiderano. Se dunque sovrani dei popoli, vi dilettate di troni e di scettri, onorate la Sapienza perchè possiate regnare per sempre! 

" La Sapienza non entra in un’ anima che opera il male ne abita in un corpo schiavo del peccato.”

giovedì 23 luglio 2020

“ Chi mai ha dimostrato inequivocabilmente che il problema del senso è privo di senso ? ”

 

Lo si sente ripetere spesso: l'uomo d’oggi, influenzato dalla logica della ragione scientifica e tecnologica, ha enormi difficoltà nei confronti della fede. Ciò è vero, anche se la fede in quanto atto libero della persona comporta sempre un superamento di sé, una conversione, un’apertura al l’Altro, che tanti motivi possono rendere difficili. In altri tempi, si dice, era più semplice credere.

 

Concordo con questa affermazione, poiché indubbiamente oggi abbiamo strumenti e e stili comunicativi che veicolano informazioni a volte discordanti, altre volte false, a volte vere, talmente tanto vere...... da non crederci!

 

Oggi dobbiamo necessariamente fare i conti con la razionalità “moderna” nella quale siamo immersi e che è caratterizzata da tre componenti fondamentali:

 

1) La verità viene identificata con la certezza oggettiva; 2) il mondo è concepito come un sistema chiuso in se stesso; 3) esiste un diffuso scetticismo generato dalle estese conoscenze che oggi possediamo sulle credenze e pratiche religiose delle diverse culture e delle diverse epoche storiche.

 

Tuttavia, a questo modello di razionalità “moderna” va fatta una richiesta specifica, cioè che la ragione umana, all' opera nei vari saperi, non si chiuda in se stessa, in un orizzonte ideologico impenetrabile a un eventuale intervento divino nella storia. Questo atteggiamento descritto infatti cozza pure contro il modello di pensiero scientifico, secondo il quale appunto ogni cosa deve essere esaminata seguendo precisi step prima di esprimere un principio o una legge.

 

Il metodo scientifico prevede infatti l’osservazione, la stesura di una teoria, sperimentazione.......ripetibilità....Legge!

 

Paradossalmente lo stesso “metodo scientifico” oggi impone alla razionalità “moderna” una maggiore umiltà, quando si esprime sulla fede e più ampiamente sul senso della Vita!

lunedì 20 luglio 2020

Cristiano è chi crede in Gesù Cristo




I cristiani, prima di essere chiamati con questo nome, vennero designati, o meglio, si designarono come i "credenti" ( cfr. Atti degli Apostoli). Credere, nel senso  cristiano specifico, significa credere in  Gesù Cristo, e credere che Gesù è il Messia, il Signore, il Figlio di Dio, il volto del Padre, colui che Dio ha fatto risorgere dai morti, ecc.  

I cristiani della prima ora, con i quali è sempre necessario confrontarsi, non elevano affatto la pretesa di essere buoni o migliori degli altri. Essi erano semplicemente coloro che accettavano di fondare la propria esistenza sulla storia di Gesù, che essi avevano conosciuto personalmente, oppure avevano sentito annunciare dagli apostoli e dai loro collaboratori.   

La storia di Gesù narra del Figlio che si è consegnato fiduciosamente al Padre, facendo della sua vita un dono incondizionato di amore per lui e per gli uomini. Questo dono era vissuto, in forma rituale, nella celebrazione dell'eucaristia, ed era significato dal pane spezzato e dalla coppa di vino versato in commemorazione dell'ultima cena.

Accogliere il dono di Gesù, quindi Gesù stesso, vuol dire credere. Credere è affidarsi alla storia di Gesù,  storia fatta di dedizione incondizionata, nella fondata persuasione che chi si affida a lui costruisce sulla roccia salda e non sulle sabbie mobili. I suoi discepoli,attraverso un lungo cammino di apprendimento, si resero conto che dietro le parole di Gesù c'era lui stesso, che lui era la Parola di verità e di vita. Chi crede a qualcuno o in qualcuno, accetta anzitutto una persona e si affida ad essa, e di conseguenza ne accetta la testimonianza. 

Chi crede, si affida a qualcuno, sulla base di una decisione libera che dovrebbe essere oggettivamente motivata, "alla verità si crede per la fiducia che si accorda alla persona" . Questo " credere " è la fede, atteggiamento complesso dell'uomo che dice a Gesù Cristo: "tu sei la mia verità", cioè: " tu misuri la verità del mio modo di essere uomo". 

Il Nuovo Testamento ricorre talora all'espressione " obbedienza della fede " ove obbedienza significa dal greco, sottomettersi a ciò che si è udito, testimoniato, a tal proposito si ricordi la parola di San Paolo secondo il quale " la fede nasce dall'ascolto " (Rm 10,17). Ciò che alcuni chiamano "Fede ", talora non è altro che un vago sentimento religioso autoreferenziale, senza la dovuta conoscenza. La fede autentica è la libera e motivata decisione di affidarsi a Gesù Cristo e al Dio di Gesù Cristo, che comporta anche una dimensione conoscitiva, un sapere la verità racchiusa nella vita, morte e risurrezione di Gesù, come annunciata dai primi apostoli, e ancora oggi dalla Chiesa, incaricata di trasmettere Gesù Cristo con la paola, con i sacramenti, e con una vita ispirata a Gesù Cristo stesso.                        
                                                                    

domenica 19 luglio 2020

La Parrocchia Ortodossa SS. Costantino e Elena di Roma aderisce alla Chiesa Ortodossa Italian

La Parrocchia Ortodossa SS. Costantino e Elena
di Roma aderisce alla Chiesa Ortodossa Italiana
Padre Giovanni Ioan Pricop, responsabile della Missione Ortodossa Rumena di Roma (proveniente dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli) ha aderito alla Chiesa Ortodossa  Italiana. Padre Pricop, di nazionalità rumena, ha una piccola Chiesa a Roma, in via Roccella Jonica n. 15, a due passi dal capolinea ANAGNINA  della Metro A.
Tra i motivi che hanno indotto Padre Ioan ad aderire alla nostra Chiesa vi è il fatto le Chiese Ortodosse ammettono al sacerdozio gli uomini sposati (nel senso che un uomo sposato può diventare sacerdote se era sposato prima di essere ordinato diacono), ma non ammettono il matrimonio dei preti (se un prete è stato consacrato da celibe non può sposarsi, e se era sposato non può risposarsi non soltanto in caso di divorzio ma neppure in caso di vedovanza), norme estranee ai Canoni della nostra Chiesa.



La comunità parrocchiale dell'Anagnina (Parrocchia Santi Costantino e Elena) è molto numerosa (oltre 300 parrocchiani) tanto che il luogo di culto è normalmente insufficiente per raccoglierli tutti (ci entrano al massimo 100 persone) e, una parte dei fedeli è costretta a seguire la liturgia fuori della Chiesa. Il dott. padre Ioan è stato nominato dall'Arcivescovo Metropolita quale Esarca per l'Italia delle comunità di lingua rumena della nostra Chiesa.

mercoledì 8 luglio 2020

Costituite le Delegazioni Apostoliche in Abkhazia e Ossezia del Sud

Costituite le Delegazioni Apostoliche 
in Abkhazia e Ossezia del Sud

Con Decreti n. 65 e n. 66  del 7 e 8 luglio 2020, S.E.R. Filippoper grazia di Dio e volontà del Santo Sinodo, arcivescovo metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, ha decretato la costituzione, ai sensi del Canone 110 del Codex Canonum della nostra Chiesa delle Legazioni Apostoliche della Chiesa Ortodossa Italiana per la Repubblica dell'Abkhazia e per la Repubblica dell'Ossezia del Sud.
Delegato Apostolico 
per l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud

È stato nominato
Il dott.  Enrico Attilio Deliperi 

Deliperi Siddi (il primo a sinistra) con la bandira dell'Abkhazia


bandira dell'Ossezia del SZud - Stato di Alania.

Il dott. Enrico Attilio Deliperi Siddi, è un imprenditore d'origine sarda residente a Roma che opera nel Caucaso e rappresenta in Italia le due repubbliche secessioniste staccatesi dalla Repubblica di Georgia, ossia la Repubblica di Abkhazia, stato costiero sul Mar Nero corrispondente   a parte dell'antica Colchide (terra di Eete e Medea, del mito di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del Vello d'Oro e patria anche delle Amazzoni) . L'Abkhazia nel passato ha fatto parte dell'Impero Romano, sia sotto il diretto controllo di Roma che di Costantinopoli-Nuova Roma; e della Repubblica dell'Ossezia del Sud - Stato di Alania, uno stato montuoso la cui popolazione discende dall'antica popolazione iranica degli Alani.

venerdì 3 luglio 2020

Costituita la Delegazione Apostolica in Costa d'Avorio

Costituita la 
Delegazione Apostolica in Costa d'Avorio

Con Decreto n. 61 del 3 luglio 2020, S.E.R. Filippoper grazia di Dio e volontà del Santo Sinodo, arcivescovo metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, ha decretato la costituzione, ai sensi del Canone 110 del Codex Canonum della nostra Chiesa della Legazione Apostolica della Chiesa Ortodossa Italiana per la Repubblica Costa d'Avorio.
Delegato Apostolico per la Costa d'Avorio

È stato nominato
Il dott. geom Carlo Baldasseroni




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Il dott. geom. Carlo Baldasseroni abita a Terracina (LT), dove dirige la locale Confraternita del Buon Samaritano, della quale è Co-Presidente Nazionale. Imprenditore nel campo delle costruzioni, da anni opera in Africa e è introdotto nel campo economico e sociale della Costa d'Avorio, dove gode di amicizia e stima da parte delle autorità locali.