Carità, economia e giustizia sociale
Già ai tempi del mio primo esame universitario nella facoltà di Psico-economia, Storia dell'economia ( dalla Rivoluzione industriale ad oggi), ma anche compulsando i testi di micro e macro economia, sorgeva in me un interrogativo: può essere giusta l' economia?
Secondo il mio parere, per ricucire la nostra Repubblica non si può non considerare il tema dell' economia.
In questi tempi caratterizzati da slogan, massimalismi, affermazioni prese da Facebook, senza cognizione di causa, ho trovato il tempo di rileggere due libri. Il tema è quello dell'economia . Questo al di là dagli schermi, dalle classiche teorie macroeconomiche che appresi all' università .Il primo libro è l'economia decente di Francesco Maggio; il secondo è l' economia giusta di Edmondo Berselli.
Provo a sintetizzare alcuni concetti.
* le difficoltà in cui si dibatte l’economia, vengono da lontano, dalle teorie sbagliate degli studiosi e dalle cattive politiche, portate avanti da governanti convinti che con il liberismo finanziario si potesse produrre ricchezza.
*siamo sprofondati in una crisi tanto grave da portare all’impoverimento generalizzato, alla caduta dei livelli di occupazione e alla crescente disuguaglianza sociale.
*Certamente non sarà più possibile tornare alla crescita ruggente, finanziarizzata, basata sulla Borsa, le banche, i derivati, il trading.
*Occorrerà guardare alla nostra storia, a quel modello renano e dell’economia sociale di mercato, realizzato dalle democrazie cristiane e dalle socialdemocrazie europee.
*dovremo adattarci ad avere meno risorse, il mondo occidentale andrà più piano, con la conseguenza che anche noi dovremo rallentare.
*Sarà anche l’occasione per perseguire finalmente l’obiettivo fin qui fallito dell'”economia giusta”, ovvero il raggiungimento di una distribuzione più equa della ricchezza, superando le scandalose sperequazioni odierne, provocate dai meccanismi economici fin qui operanti.
*economia decente:rispettosa della dignità umana (e per questo capace di contrastare la disoccupazione e il precariato), conforme al pudore (e, dunque, in grado di evitare le retribuzioni "spudorate" di alcuni top manager e l'arricchimento vertiginoso di una minoranza), decorosa nel suo funzionamento (cioè ancorata alla produzione industriale più che alla finanza speculativa).".
*Siamo di fronte ad una brutta copia dell'economia, che potrebbe essere bella se solo pensasse davvero alle persone piuttosto che ai numeri, se solo gli economisti si decidessero a svestire l'economia degli ingombranti caratteri di "scienza": essa è piuttosto una disciplina che deve trovare nell'interazione con altre discipline "sorelle" la sua forza, il suo arricchimento (storia, etica, psicologia, filosofia....) per rimettere al centro di tutto l'Uomo e la sua dignità.
* i due autori citati, dai quali ho sintetizzato il pensiero ci portano a riflettere sull'urgenza da parte degli esperti di Economia affinchè si impegnino per recuperare l'aspetto umano di questa disciplina, così che la nostra società sia più decente, decorosa, rispettosa davvero per tutti.
Speriamo in economisti illuminati. Ma, ecco, sinteticamente la distinzione fra teologia ed economia per la nostra Chiesa ortodossa.
I Padri della Chiesa fanno una distinzione tra teologia (Theologia) ed economia (oikonomia). "Teologia" si riferisce al mistero della vita intima di Dio all'interno della Santissima Trinità e di "economia" per tutte le opere con cui Dio si rivela e comunica la sua vita. Attraverso l'oikonomia la theologia si rivela a noi; ma, al contrario, la theologia illumina tutta oikonomia. Le opere di Dio rivelano chi è in se stesso; il mistero del suo essere intimo illumina la nostra comprensione di tutte le sue opere. Così è, analogamente, tra le persone umane. La persona si mostra nelle sue azioni, e quanto più conosciamo una persona, tanto più comprendiamo le sue azioni.
L'economia divina, nel senso più ampio, si riferisce non solo alle azioni di Dio per realizzare nel mondo la salvezza e la redenzione, ma per tutte dei rapporti di Dio con, e le interazioni con il mondo,, compresa la creazione. In questo senso, economia, come usato nella terminologia classica dottrina ortodossa, costituisce la seconda ampia divisione di tutto l'insegnamento dottrinale Cristiano. La prima divisione è stato chiamato la teologia (letteralmente, "parole su Dio" o "insegnamento di Dio") ed è stata interessata, con tutto ciò che riguarda Dio solo, in se stesso, l'insegnamento sulla Trinità, gli attributi divini, e così via, ma non con qualsiasi cosa pertinente alla creazione o redenzione. " ... La distinzione tra οικονομια e θεολογια ... rimane comune alla maggior parte dei Padri greci ea tutti della tradizione bizantina. Θεολογια ... mezzo, nel IV secolo, tutto ciò che si può dire di Dio considerato in se stesso , al di fuori della sua economia creativa e redentrice. per raggiungere questo 'teologia' propriamente detto, uno quindi deve andare al di là ... Dio come Creatore dell'universo, al fine di essere in grado di districarsi il concetto della Trinità dal cosmologico implicazioni proprie della 'economia'".
Vescovo dei Cagliari (Sardegna e Corsica)
Responsabile Pastorale per il lavoro.
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