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giovedì 23 luglio 2020

“ Chi mai ha dimostrato inequivocabilmente che il problema del senso è privo di senso ? ”

 

Lo si sente ripetere spesso: l'uomo d’oggi, influenzato dalla logica della ragione scientifica e tecnologica, ha enormi difficoltà nei confronti della fede. Ciò è vero, anche se la fede in quanto atto libero della persona comporta sempre un superamento di sé, una conversione, un’apertura al l’Altro, che tanti motivi possono rendere difficili. In altri tempi, si dice, era più semplice credere.

 

Concordo con questa affermazione, poiché indubbiamente oggi abbiamo strumenti e e stili comunicativi che veicolano informazioni a volte discordanti, altre volte false, a volte vere, talmente tanto vere...... da non crederci!

 

Oggi dobbiamo necessariamente fare i conti con la razionalità “moderna” nella quale siamo immersi e che è caratterizzata da tre componenti fondamentali:

 

1) La verità viene identificata con la certezza oggettiva; 2) il mondo è concepito come un sistema chiuso in se stesso; 3) esiste un diffuso scetticismo generato dalle estese conoscenze che oggi possediamo sulle credenze e pratiche religiose delle diverse culture e delle diverse epoche storiche.

 

Tuttavia, a questo modello di razionalità “moderna” va fatta una richiesta specifica, cioè che la ragione umana, all' opera nei vari saperi, non si chiuda in se stessa, in un orizzonte ideologico impenetrabile a un eventuale intervento divino nella storia. Questo atteggiamento descritto infatti cozza pure contro il modello di pensiero scientifico, secondo il quale appunto ogni cosa deve essere esaminata seguendo precisi step prima di esprimere un principio o una legge.

 

Il metodo scientifico prevede infatti l’osservazione, la stesura di una teoria, sperimentazione.......ripetibilità....Legge!

 

Paradossalmente lo stesso “metodo scientifico” oggi impone alla razionalità “moderna” una maggiore umiltà, quando si esprime sulla fede e più ampiamente sul senso della Vita!

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