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venerdì 1 gennaio 2021

Badate che nessuno vi inganni

 

Badate che nessuno vi inganni

Messaggio per l’anno nuovo di S.E.R. Filippo di Roma


mons. Filippo Ortenzi Arcivescovo di Roma e Metropolita d'Italia della Chiesa Ortodossa Italiana


Al Clero della Chiesa Ortodossa Italiana, ai fedeli e alle Chiese in Comunione liturgica e sacramentale e a quanti leggeranno questo Messaggio, Grazia, Misericordia e Pace.


Cari fratelli, il 2021 inizia con la speranza che rimargini le ferite che ha inflitto l’ultimo anno, dove una epidemia diabolica scatenata, forse causata da quella che il santo imperatore romano Giustiniano (Novellae Costitutiones), isapostolo e protettore della vera Fede, definiva: «diaboliche e sconvenienti turpitudini”, che causano “carestie, terremoti e pestilenze», e gli atavici flagelli (pestisfamesbellum) che da sempre, in periodi ricorrenti, affliggono l’umanità. Anche la nostra Chiesa è stata attraversata dalla malattia e dal dolore, a febbraio abbiamo perso l’ipodiacono Giovanni Trombino di Latina, uno dei primi apostoli della nostra Chiesa nell’Agro Pontino, poi la pademia ha colpito mons. Marty, vescovo Ventimiglia e sua moglie Marie Dominique (lettore), I reverendi padri: Enrico di Roma, Raphael di Catania, Roberto di Cagliari e fratel Luciano, Gran Priore della Fraternità Sentinelle della Speranza di Roma. Altri hanno visto morire dei genitori, come padre Daniele di Roma e padre e Domenico di Valle Paradiso che ha perduto, rispettivamente babbo e la mamma. L’epidemia ha colpito vari vescovi ortodossi, dal Patriarca di Kiev all’Arcivescovo d’Atene e molti ortodossi italiani che ci sono vicini, come il conte Enzo Modulo Morosini, nostro araldista e tanti altri dei quali non siamo a conoscenza. Ricordiamo tutti loro nelle nostre preghiere perché la Fede in Gesù aiuti tutti noi a superare le avversità ricordandoci le parole del centurione romano di Cafarnao quando chiese a Gesù di guarire il suo servo paralizzato e sofferente: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito» (Mt 8,8). Il primo gennaio si legge la lettera di san Paolo Apostolo ai Colossesi: “Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità,  e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà.  In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.” E’ una lettura sulla quale riflettere, soprattutto in questo momento, dove la crescita della nostra Chiesa crea invidie e gelosie in persone che pù che fratelli in Cristo, spinti da diabolicum temptationem denigrano e diffamano la nostra Chiesa cercando di insinuarsi tra il nostro, sempre più numeroso, clero. Il primo gennaio si commemora anche San Basilio il Grande, di Cesarea di Cappadocia, che oggi si chiama Kayseri ed è la capitale della provincia turca dell’Anatolia Centrale, città dove ogni traccia della presenza cristiana, e delle popolazioni cristiane (assiri, cappadoci, romei, armeni) che là abitavano è stata estirpata dai musulmani dopo che nel 1084 fu conquistata dai turchi selgiuchidi ed oggi è tra le roccaforti dell’islamismo politico e anticristiano della Turchia moderna. Oggi nelle Chiesa di tradizione greca, compresa la nostra parrocchia di Roma Anagnina diretta dall’infaticabile padre Giovanni Pricop, si celebra la Divina Liturgia di San Basilio. Ricordiamo le parole di San Basilio (Omelia sulla Natività di Cristo): “Finché Dio rimane nelle altezze, tu non lo cerchi; quando discende accanto a te e conversa con te nella carne, non lo accogli ma cerchi il motivo per il quale hai potuto diventare familiare con Dio. Sappi che per questa ragione Dio è venuto nella carne, perché era necessario che questa carne, oggetto di maledizione, fosse santificata; che questa carne debole, fosse rafforzata; che questa carne, estranea a Dio, gli diventasse familiare; che questa carne caduta dal paradiso, fosse risollevata nei cieli” a significare che compito di ogni cristiano è la sua santificazione, aspirazione di ogni cristiano è la deificazione dell’uomo, compito di ogni pastore è quello di portare le anime sulla via della salvezza. L’anno 2021 sarà molto importante per la nostra Chiesa in quanto ci saranno le tonsure monastiche di almeno una decina di persone (maschi e femmine) che andranno a rafforzare la nostra Congregazione degli Antoniani e si celebreranno almeno tre eventi rilevanti, uno al sud con la glorificazione del Venerabile Pio, taumaturgo; una al centro con la glorificazione del venerabile Ugo, etnomartire e una al nord con la glorificazione del venerabile Adeodato, nonché con l’ordinazione, nella prossima primavera di una ventina di diaconi tra i seminaristi del corso di Liturgia Pastorale. Per concludere, nel ricordo della natività di Nostro Signore che facendosi uomo è diventato nostro fratello, e col battesimo ci ha resi figli di Dio, apriamo i nostri cuori alla speranza concludendo, per ognuno di noi, con le parole bibliche: Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace”(Nm 6, 24-25).

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