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mercoledì 16 giugno 2021

Islam Saudita

Islam Saudita




Mentre regimi fondamentalisti islamici come Arabia Saudita, Qatar e Turchia stanno investendo somme ingenti per finanziare la costruzioni di Moschee e la formazioni di Imam wahabiti, salafiti o della Fratellanza Musulmana, l’Occidente è silente sulle discriminazioni e persecuzioni dei cristiani nel mondo arabo. Riguardo la Fratellanza Musulmana, quest’ultima organizzazione, che è ritenuta talmente estremista da essere proibita non solo in Siria e in Egitto, ma addirittura nella stessa Arabia Saudita, controlla oltre l’80% dei luoghi di culto islamico in Italia. Di ciò l’Italia non solo sta a guardare ma nel nome del multiculturalismo, che nasconde un’oggettiva cristianofobia, favorisce l’invasione afro-islamica e, per motivi elettorali, il rafforzamento dell’Islam nel nostro Paese ed è silente quando accadono omicidi come Saman che, a detta del fratello, è stata uccisa non soltanto perché rifiutava un matrimonio combinato (regola in tutto il mondo islamico) ma, soprattutto, perché non si riconosceva più nell’Islam. Nel mentre il Governo Italiano, favorisce la sostituzione etnica e la snazionalizzazione del nostro popolo, nessun organo di stampa, neppure quei pochi ritenuti di destra, ha riportato la fatwa (responso giuridico basato sulla legge islamica) emessa dal Gran Mufti dell’Arabia Saudita Sheikh Abdul Aziz bin Abdullah, nonché presidente del Supremo Concilio degli Studi Islamici, il quale non soltanto si è dichiarato contrario all’apertura anche di una sola Chiesa per gli oltre un milione di immigrati cristiani (per lo più filippini e cattolici) che vivono nel Regno, ma ha deliberato che “vanno distrutte tutte le Chiese esistenti nella penisola arabica”. Unico organo di stampa che ha dato la notizia è stata l’agenzia cattolica AsiaNews, che ha espresso la preoccupazione delle minoranze cristiane che vivono nella penisola arabica che, per altro dispongono di pochissime chiese in Kuwait, Emirati Arabi e Oman. Inutile ricordare che i musulmani non possono cambiare religione, pena di morte per apostasia, come prescritto dal Corano, libro sacro dettato dal loro dio Allah, e ciò vale anche per i musulami della diaspora, vedi Magdi Allam che dopo la conversione al cristianesimo è costretto a vivere sotto scorta perché ognuno dei due milioni di islamici che vivono in Italia, se lo incontra, non ha il diritto ma il dovere d’ucciderlo. Lo ricordino i nostri politici, che in cambio di soldi, sono disposti (vedi un ex presidente del Consiglio) ad andare in Arabia e sostenere che tale Regime autocratico e teocratico rappresenti il modello di un Nuovo Rinascimento.

Filippo Ortenzi


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