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mercoledì 26 novembre 2025

E' morto mons. Silvano Livi

E' morto mons. Silvano Livi


La Chiesa Ortodossa Italiana esprime il proprio cordoglio per la morte di  mons. Silvano Livi, vescovo ortodosso pistoiese, che si è spento, all’età di  78 anni all'ospedale San Jacopo, e i cui funerali sono stati celebrati a Pistoia, nella chiesa di Santa Chiara. Mons. Silvano era nato nelle colline pistoiesi, precisamente a San Felice nel 1947. Laureato in filosofia con specializzazione in psicoterapia, dopo essere stato ordinato sacerdote cattolico si era convertito all’ortodossia ed era diventato archimandrita (figura assimilabile al vescovo cattolico) della diocesi di Luni della Chiesa Greco Ortodossa del Vecchio Calendario. Preside e professore ordinario di Sacra Scrittura e di Teologia dogmatica alla Facoltà teologica ortodossa «San Gregorio Magno», oltre che docente di storia e filosofia nei licei pistoiesi è il fondattore  del monastero di San Serafino di Sarov nella "sua" Lizzanello. Nel 2001 fu insignito dal Presidente della Repubblica della carica di Cavaliere al merito della Repubblica. Nel 2023 era stato reintegrato nella Chiesa cattolica. La sua morte lascia un vuoto nella comunità di Pistoia, che lo ricorda come un sacerdote, un insegnante e un amico. Le sue spoglie mortali saranno deposte presso il cimitero della Misericordia di Pistoia.

Una prece

martedì 25 novembre 2025

Festa San Michele Arcangelo della Comunità Ortodossa Eritrea

Festa San Michele Arcangelo

della Comunità Ortodossa Eritrea

Come ogni anno si è svolta a Roma, nella Chiesa Ortodossa Eritrea sita in piazza San Salvatore in Campo, la festa di San Michele Arcangelo che ha visto la presenza di centinaia di fedeli. A Roma gli immigrati eritrei sono poco più di 2000, al 95% ortodossi (il resto cattolici, evangelici e musulmani).

Anche quest’anno la comunità romana, diretta dal  rev. parroco Tesfaslassie Estifanos Kifle  ha invitato la nostra Chiesa, una cui delegazione composta da Sua Beatitudine Filippo I (Ortenzi) accompagnato da padre Sebastiano (Nicolcea) ha partecipato alla liturgia e alla processione. 

La cerimonia, intrisa di tradizione e spiritualità si è svolta in un clima festoso, con canti e rulli di tamburo, dove, durante l’eucarestia è stato supplicato l’Arcangelo Michele ad aiutare i fedeli a crescere nella fiducia, conducendoli sulla strada del coraggio e della Fede eroica e pura, come guida e scudo contro il male per trovare la forza e la protezione contro il demonio. Oltre il clero ortodosso eritreo hanno partecipato alla Cerimonia il nostro Metropolita, Abuna Tigstu, vescovo della Chiesa Ortodossa Etiope e il rev. fratel Destivelle, sacerdote domenicano in rappresentanza della Chiesa Cattolica Romana. dopo la sentita cerimonia dove i fedeli hanno pregato l’Arcangelo affinché li protegga dalle insidie del male e guidi i loro cuori verso la luce della fede. 

Dopo la Divina Liturgia si è svolta, nelle strade adiacenti la Chiesa, sita nel rione Regola una processione che ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli eritrei, ai quali si sono aggiunti anche fedeli italiani, etiopi ed egiziani.



Nella processione, preceduta da un’icona dell’Arcangelo Michele, sono state portate le Tavole Sacre  (Tabot o replica dell’Arca dell’Alleanza), portate sulla testa da un sacerdote avvolte in teli colorati. Durante  la processione le donne salutano il tabot con una tipica ululazione chiamata ilità, emettendo suoni forti e acuti accompagnati da un rapido movimento della lingua e dell’ugola.

Alla fine della processione, dopo l’intervento del parroco, Sua Beatitudine Filippo ha portato i saluti della Chiesa Ortodossa Italiana.



Il nostro Metropolita, dopo aver ricordato la fratellanza nella Fede che accomuna gli ortodossi eritrei e italiani, ha ricordato la figura dell’Arcangelo Michele, molto venerato anche nella nostra Chiesa, al quale si è rivolto dicendo di “difenderci nella battaglia contro le forze del male, contro la secolarizzazione e la scristianizzazione, contro le persecuzioni che tanti cristiani stanno subendo in Cina, in India e nei paesi islamici ed ha augurato una ancora più stretta collaborazione tra le Chiese finendo il discorso invocano la benedizione dell’Arcangelo sull’Italia e l’Eritrea.

Dopo la fine della cerimonia le delegazioni italiana ed etiope sono state ospiti della comunità eritrea che si è riunita in un’agape di cucina tradizionale eritrea al Divina Club di Roma.





mercoledì 5 novembre 2025

I Figli del Santissimo Redentore accusano di eresia la Chiesa Cattolica

 I Figli del Santissimo Redentore 

accusano di eresia la Chiesa Cattolica




Fa notizia in questi giorni l'accusa, rivolta ai vertici della Chiesa Cattolica, dei monaci della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore, monaci redentoristi cattolici che si rifanno agli insegnamenti del vescovo e teologo campano Alfonso Maria de Liquori, santo cattolico proclamato Dottore della Chiesa da Papa Pio IX nel 1871 e  "celeste Patrono di tutti i confessori e moralisti" da Pio XII nel 1950. Come tutti i redentoristi missione di detti  monaci è l'evangelizzazione del popolo e delle campagne. Con una Lettera aperta ai Figli del Santissimo Redentore, dopo aver sostenuto che "essendo in gioco l'onore di Nostro Signore" e che "il silenzio diventa forma di tradimento" si sono sentiti in dovere di informare i fedeli "desiderando solo difendere il Santo Nome di Gesù Cristo e la purezza della Sua Sposa, la Chiesa." I monaci dopo aver iniziato la lettera con: "Cari fedeli, vivete Gesù nostro amore e Maria nostra speranza!" si rivolgono ai fedeli, perché "la nostra Santa Madre, la Chiesa cattolica e Sposa di Gesù Cristo, per la quale i Martiri hanno versato il loro sangue e i Santi hanno dato la loro vita." è caduta in confusione ed eresia e questo li "costringe a esprimere una verità difficile, per quanto essenziale - Lc 12,4-9", tanto che "attraverso anni di prove ed esperienze" sono giunti alla triste conclusione "che la fede cattolica tradizionale, la fede di sempre e dei Santi, è incompatibile con la nuova Chiesa moderna, frutto del Concilio Vaticano II. Semplicemente non possono coesistere in un unico corpo." Poi cominciano ad elencare quelle, che secondo loro sono le eresie che la Chiesa ha abbracciato, soprattutto con Papa Francesco, negli ultimi anni, tra queste "l’indifferentismo religioso" reputato "un male molto grande, assolutamente incompatibile con la fede" in particolare ripudiano "il Documento sulla fratellanza umana del 5 febbraio 2019, che afferma che Dio vuole tutte le religioni", per il quale è indifferente seguire Cristo o Maometto. Totale ripudio "all'insegnamento di Papa Francesco secondo cui tutte le religioni sono lingue diverse" e "nessun Dio è più importante di un altro", nonché "il silenzio di quei vescovi che non si sono pronunciati contro quel tradimento della Fede.". Altre critiche sono state avanzate verso Fiducia supplicans” che permette la benedizione delle coppie dello stesso sesso; la falsa teologia della “comunione parziale” che ha permesso la celebrazione in Vaticano dei 500 anni della Riforma con tanto di francobollo a Martin Lutero (Tolle missam, Tolle Ecclesiam: togliete la messa, distruggete la Chiesa - Lutero) e la persecuzione della Messa Tridentina (in latino) e da parte della “Traditionis custodes”. Dopo aver sostenuto che "Il Buon Pastore ci esorta a dare la vita per le sue pecore e a tenere lontano il lupo affamato" ed è loro dovere denunciare tutto ciò "in base alla teologia e al Diritto canonico" perché "la catena di comando è stata spezzata." e "l’autorità nella Chiesa è ministeriale (servire Nostro Signore)" e "non assoluta (fare ciò che vuole)"; "quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo" e poiché i vertici della Chiesa Cattolica "disobbediscono a Dio" e "tentano di invocare l’obbedienza religiosa per questioni che impoveriscono la Chiesa e aboliscono la Santa Messa", concludono che occorre "obbedire a Dio prima che all'uomo". I Figli del Santissimo Redentore condannano e ripudiano "i falsi pastori che hanno trionfalmente portato in processione l’idolo della Pachamama in San Pietro", stigmatizzando come "Papa Francesco si è anche scusato per l’eroico cattolico che ha gettato quell’idolo nel Tevere." Analogamente ripudiano tutti gli atti del Vaticano e dei vescovi "di chiusura delle chiese e di negazione dei sacramenti in una codarda sottomissione all’oppressione del Covid-19." e "la corruzione dei bambini e lo scandalo dato agli innocenti attraverso programmi catechetici malvagi."



Contro tutto ciò, contro "coloro che attaccano o minano la Chiesa nei suoi dogmi, nella sua morale, nei suoi sacramenti o nella sua disciplina con un nuovo culto dell’uomo" i Figli del Santissimo Redentore dopo essersi domandati: "per quanto tempo durerà tutta questa assurdità?", invitano i fedeli a "non tacere" a difendere "la Fede dei nostri padri" e; "qualunque sia il costo per noi, con l’Apostolo dobbiamo dire: anatema!" - “Ma anche se noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema. Come abbiamo detto prima, lo ripeto ora: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema” (Gal. 1:8-9).