La condanna di Monsignor Filippo Ortenzi all'attacco della Chiesa di San Porfirio a Gaza
In seguito all'attacco recente che ha colpito la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio a Gaza, desidero esprimere la mia profonda preoccupazione e condanna per questo atto di violenza. Colpire le chiese e le istituzioni religiose, nonché i rifugi destinati a proteggere i civili innocenti, è inaccettabile e costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato.
La chiesa di San Porfirio è un luogo sacro con una storia millenaria, risalente al 1150, e custodisce la tomba di San Porfirio di Gaza, un eremita e vescovo del V secolo. È stato un rifugio per molte persone, in particolare donne e bambini, che cercavano protezione durante il conflitto. È stato devastante apprendere che 16 cristiani sono stati uccisi e altri 15 sono rimasti sotto le macerie dell'edificio colpito.
Nonostante l'attacco diretto alle infrastrutture e ai rifugi del Patriarcato ortodosso di Gerusalemme e di altre chiese, il Patriarcato rimane determinato a adempiere al suo dovere religioso e morale, fornendo assistenza, sostegno e riparo. Non abbandonerà il suo compito di provvedere alle necessità in tempo di guerra e in tempo di pace, in conformità con i valori cristiani.
Chiedo alla comunità mondiale di unirsi a noi nel condannare questo attacco irragionevole. È essenziale rafforzare la protezione dei santuari a Gaza, compresi ospedali, scuole e luoghi di culto, che sono diventati rifugi per chi cerca sicurezza in momenti di crisi.
Le nostre preghiere vanno alle vittime e ai loro familiari, e invochiamo la guarigione per tutti coloro che sono stati feriti. Inoltre, esprimiamo le nostre condoglianze al Patriarca Teofilo II e a tutti i nostri fratelli e sorelle greco-ortodossi in Cristo.
Prego affinché tutti i poteri coinvolti lavorino per la cessazione immediata degli attacchi contro i civili innocenti e, soprattutto, per promuovere il dialogo per una pace giusta in Palestina e Israele. Insieme, possiamo contribuire a porre fine a questa sofferenza e a cercare una soluzione pacifica per tutti.
(Monsignor Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana)
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