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sabato 25 novembre 2017

     NO ALLA STRAGE DEGLI INNOCENTI



«Un bambino ucciso ogni 5 minuti. Dal 1978 più di 6 milioni uccisi dall’aborto. Ricordiamo anche questi morti». In mezzo, l’immagine di un bambino nel grembo materno minacciato da un terribile strumento, solitamente utilizzato per smembrare il feto.
Questo il contenuto di migliaia di manifesti apparsi a Roma in questi giorni. «Il messaggio è sicuramente forte ma rappresenta la pura verità», commenta Toni Brandi, Presidente di ProVita Onlus: «Incoraggiamo gli autori dei manifesti a proseguire nella buona battaglia. Sicuramente approviamo questa iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che realmente è l’aborto volontario: l’uccisione massiva di bambini innocenti nel grembo materno, con orribili strumenti di morte».
«Abbiamo saputo di questi manifesti», continua Brandi, «proprio mentre aspettavamo che il Comune di Roma affiggesse manifesti nostri, sempre sulla tematica dell’aborto: tuttavia il Comune, dopo la nostra richiesta del 30 ottobre, fa finta di nulla e non sembra disposto ad esporli. Siamo forse di fronte all’ennesima violazione della libertà di espressione? L’ufficio affissioni del Comune si permette di sindacare il contenuto di manifesti ‘non graditi’? Vista l’inerzia e il ritardo, è lecito pensarlo».
Di recente ProVita ha dato avvio ad una grande campagna in difesa dei bambini nel grembo materno, contro l’aborto volontario. In occasione della notizia dei manifesti di Roma, pubblicata sul suo sito Perché le donne siano davvero informate sull’aborto“: purtroppo pochissime donne conoscono i danni che l’aborto può causare alla loro salute fisica e psicologica e nessuno le informa nemmeno prima di sottoporsi alle procedure abortive.
«Crediamo che informare le donne sulla vera natura e sulle vere conseguenze dell’aborto volontario non solo faccia onore alla verità, ma contribuisca a salvare vite: sia quelle dei bambini che quelle delle donne coinvolte», conclude Toni Brandi.

Ufficio stampa di ProVita Onlus

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