Grande
e Santo Venerdì
Nel Grande e Santo Venerdì è il venerdì che precede la Pasqua, ove i cristiani commemorano la passione di Gesù e celebrano il compimento del Mistero della Salvezza, operata da Cristo attraverso la sua crocifissione e morte. Cristo, Dio-Uomo, ama l'uomo fino alla perfezione donando la sua vita. La sua condiscendenza fa stupire gli Angeli e l'universo intero. Il Signore, che è la Vita, patisce e muore perché egli stesso spontaneamente ha accettato e assunto la natura di servo (Fil. 2,7) per salvare quello che senza l'avvenimento della Pasqua sarebbe stato perduto.
Letture dai Santi Vangeli
E quelli che passavano di là lo insultavano
scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo
ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi
dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo
schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re
d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in
Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di
Dio!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso
modo. Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta
la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà
sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».
E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di
aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli
altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù,
emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da
cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si
aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai
sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a
molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù,
sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore
e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Era il giorno della Preparazione e i
Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti
un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le
gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le
gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le
gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne
uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è
vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo
infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato
alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno
lo sguardo a colui che hanno trafitto.
C'erano anche là molte donne che stavano a
osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la
madre dei figli di Zebedèo. Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.
Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò
che gli fosse consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in
un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta
scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se
ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.
Molto toccante questa descrizione con le immagini di Gesù crocifisso. Chi ha dipinto wuelle scene avvolte dai colori rosso fuoco che sfumano. Ti accompagnano nella preghiera silenziosa che che l anima rivolge al Dio immortale. La scena della deposizione dove a stento si intravedono le figure dei seguavi di Gesù che pietosi trasportano il corpo al sepolcro immersa in un nebuloso tramonto rossp sangue evocatrice del dolore della passione, ti invitano alla preghiera e le labbra si socchiudono per sussurrare 'mio Dio, mio Signore Gesù, venga il tuo regno in terra e salvaci dal male.
RispondiEliminaCommento pubblicato da Elena Quidello. Taranto
RispondiEliminaCome il Signore Gesù 2020 anni fa solo su la strada del calvario tutte le chiese vuote e prive della presenza fisica dei fedeli, vive il loro calvario . Questa Pasqua e una Pasqua del rinovamento in Cristo e per Cristo
RispondiEliminaGesù
RispondiEliminaTi penso umiliato e maltrattato,
coronato di spine e con il volto insanguinato.
Pietà e misericordia Signore di noi e del mondo intero.
Lasciati guardare.
O Gesù…
grande, grande, grande è il dolore che prova il mio cuore.
Stendo la mia mano per dare una carezza sul tuo volto sfigurato.
Ma Tu Maestro, accarezzi il mio cuore con il tuo sguardo.
L’Amato continua ad amare.
L’Amore non sarà sconfitto.
Sono venuti a prenderti. Trascinano con loro una croce.
La mettono sulle tue spalle.
Il peso ti sprofonda ma ti rialzi.
Inizi il tuo cammino.
Conservo il tuo sguardo nel mio cuore.
Ti Adoro Signore... ❤️🙏🙏🙏