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lunedì 26 ottobre 2020

Dall'Islam all'Ortodossia

 Dall'Islam all'Ortodossia


abkhazi (da madre russia.com)

Nel mentre in Europa Occidentale si sta verificando una rapida scristianizzazione ed un aumento esponenziale delle popolazioni islamiche dovute alle scellerate politiche immigrazioniste delle élites liberal, plutocratiche e radical-chic, le Sante Chiese Ortodosse sono le uniche il cui apostolato sta facendo breccia tra i musulmani. Anche in Italia, dove soltanto a Roma, ogni mese, almeno 200 cattolici abiurano il cristianesimo per convertirsi all’Islam e la Chiesa bergogliana non ha una pastorale specifica per la conversione dei mussulmani, gli unici islamici che si convertivano al cristianesimo è grazie all’apostolato delle chiese evangeliche pentecostali, quelle che, per altro, a causa della loro attività missionaria in terra islamica sono le più perseguitate, essendo la Chiesa cattolica generalmente tollerata in quanto aliena dal proselitismo.  Tuttavia, se è vero che i musulmani siano difficili da convertire al protestantesimo classico o al cattolicesimo, rami del cristianesimo che soffrendo la secolarizzazione non riescono a mantenere i fedeli neppure tra le popolazioni dove storicamente ed etnicamente sono radicati da secoli, le uniche Chiese che riescono a convertire intere popolazioni islamiche al cristianesimo sono quelle ortodosse. Non è raro nell’Ortodossia venerare dei Santi provenienti dall’Islam. La Chiesa Ortodossa Georgiana ad esempio venera san Abo di Tiblisi (Abu al-Tiflisi) un arabo musulmano di Bagdad (attuale Iraq), di professione profumiere che, dopo essere giunto in Gergia si è convertito al cristianesimo ortodosso. Denunciato come cristiano dai funzionari arabi a Tbilisi e arrestato morì martire per mano islamica il 6 gennaio 796. La Chiesa Ortodossa Russa venera sant’Abramo di Bulgaria (Abraham), un bulgaro del volga della Tartaria,assassinato nella città di Bulgar dai mussulmani quale apostata il 1 aprile 1229 e San Serapione di Kozheozersky - ex musulmano di discendenza tartara che si convertì al cristianesimo e fondò il monastero di Kozheozersky nel nord della Russia. La Chiesa Copta Ortodossa venera San George El Mozahem (Jumaa Al Atawy) nato a Talkha , in Egitto da padre musulmano. Convertitosi all’ortodossia prese il nome di George, perché quel giorno era la festa romana di San Giorgio. Arrestato per apostasia è morto martire, il 26 giugno 969, a Samanoud (Egitto) per aver lasciato l' Islam. Il Patriarcato Ortodosso di Gerusalemme venera San Qays al-Ghassani (Abd al-Masih), un arabo di Najran (attuale Arabia Saudita), convertitosi alla fede ortodossa e diventato monaco, divenne amministratore e superiore del Monastero del Monte Sinai, catturato dai musulmani durante un suo viaggio apostolico a Ramia (attuale Israele) fu decapitato per apostasia. Il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli venera San Christodoulos (Amhed il Calligrafo) un turco musulmano di alto rango, funzionario dell’Impero Ottomano, martirizzato per la fede il 3 maggio 1682.


ragazze della popolazione tuca dei gaugazi

La Chiesa Ortodossa Russa è quella che più di ogni altra ha ottenuto successi nell’evangelizzazione dei popoli islamici, si ricordano i successi di San Michele di Kiev (X secolo) che convertì molti bulgari del volga al cristianesimo o di San Macario di Mosca (XVI secolo), apostolo tra i tartari, è grazie al suo apostolato e a quattro secoli di lavoro missionario che un nuovo sottogruppo si è sviluppato all'interno del popolo tataro, quello dei Krjashen o tartari ortodossi (oggi circa 350.000).  Altro popolo mussulmano d’origine turca convertitosi dall'Islam all'Ortodossia è quello dei Gagauzi, discendenti dei turchi Oguz, che nel XIII secolo si convertirono all’ortodossia ed oggi sono circa 230.000 (per lo più in Moldova). Ma è soprattutto nel XXI secolo che le Chiese Ortodosse hanno intensificato l’evangelizzazione tra le popolazioni islamiche, dove, soprattutto nel Caucaso, popolazioni che all’inizio del XX secolo erano prevalentemente islamiche, si sono convertite in massa all’ortodossia. Gli agiari, abitanti dell’Adjaria, conosciuti fino al secolo scorso come musulmani georgiani, oggi sono per oltre tre quarti convertiti al cristianesimo ortodosso. Stessa cosa è successa tra gli abkhazi e gli afro-abkhazi (popolazione di colore retaggio dei nordafricani portati in Abkhazia come schiavi dagli ottomani nei secoli passati) dell’Abkhazia e gli Osseti, convertitosi in massa dopo la strage jihadista di Beslan. Nella Chiesa Ortodossa Russa ci sono sacerdoti kazachi, ceceni, tartari, ingusci e tabasari, molti dei quali convertitosi dall’Islam, che svolgono opera missionaria tra le popolazioni turco-mussulmane dell’ex Unione Sovietica. In Albania e in Indonesia, dove si è costituita una comunità di 2.500 ex mussulmani convertiti all’Ortodossia, le Chiese Ortodosse stanno svolgendo una frenetica attività missionaria. L’Ortodossia sta fiorendo anche tra i curdi del nord della Siria che dopo aver subito persecuzioni da parte dello Stato Islamico cominciano ad avere forti dubbi sulla loro appartenenza islamica. E in Italia? La Chiesa Cattolica solitamente non fa apostolato tra i musulmani e ogni anno non più di una trentina di persone si convertono al cattolicesimo mentre le Chiese Ortodosse presenti nel nostro territorio, essendo comunità etniche che si rivolgono ai loro fedeli della diaspora, solitamente non fanno proselitismo e curano unicamente le esigenze religiose dei loro connazionali. Unica eccezione è la Chiesa Ortodossa Italiana, che sta svolgendo un’attività missionaria tra i musulmani presenti nel nostro paese. Al riguardo segnaliamo la costituzione di una comunità ortodossa a Giulianova (TE) composta prevalentemente da ex musulmani albanesi del quale è responsabile il sig. Denis Hilvyu, responsabile locale dell’associazione laicale Fraternità Ortodossa. Un altro centro missionario tra gli albanesi presenti in Italia è a Brienza (PZ) del quale è responsabile il sig. Franz Franc Bregu, un cristiano albanese ex cattolico, seminarista dell’Accademia Ortodossa San Nicodemo l’Aghiorita, che studia per diventare Diacono. La nostra è una Chiesa nazionale e patriottica, ma al contempo missionaria, perché segue gli insegnamenti di Gesù che ci ha detto: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato (Marco 16: 15-16).

Mons. Filippo Ortenzi



Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana

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